A cura di: Daniele Pizzo
Cari amici di PC, credo che a Roma non ci sia nessun parlamentare che sia mai salito su un camion. Ho saputo che è stata varata una legge che permette la circolazione di autoarticolati, fino a 18 metri. Ma dico io: questi signori che si sono inventati questa norma, sanno in che condizioni sono le nostre strade? Che in certi svincoli o in certe rotatorie passiamo già per pochi millimetri? Sanno che con uno sbalzo posteriore simile si rischia molto di più il ribaltamento? E tutto per 3 o 4 pallet in più? Mi sembra l’ennesimo schiaffo alla categoria…
Marco L. – Treviso
Caro Marco, sappiamo tutti in che condizioni si trovano le nostre infrastrutture. In altri Paesi europei, però, si stanno sperimentando addirittura combinazioni trattore + semirimorchio da 25 metri. In Italia si è scelto di “tenersi stretti”, come si dice, rispetto ai limiti UE, ma la decisione di passare da 16,5 a 18 metri di lunghezza massima non è stata presa da un giorno all’altro. L’idea risale infatti all’ormai lontano 2009 con il “Progetto Diciotto”, una sperimentazione varata dal Ministero dei Trasporti dell’allora Governo Berlusconi IV insieme all’ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) per valutare i vantaggi economici e logistici, il gradimento da parte degli autisti e le eventuali criticità di questa soluzione in termini di guidabilità, manovrabilità, stabilità e sicurezza. Dopo 12 anni e 330 autoarticolati da 18 metri in circolazione, la sperimentazione ha concluso che quella degli autoarticolati “XXL” è una strada percorribile. I pareri degli autisti sono contrastanti: c’è chi dice che siano veicoli troppo lunghi, c’è invece chi li ha guidati e dice che è solo questione di abitudine e di spazio a disposizione nelle manovre.