Ancora pochi giorni e il governo dovrà decidere se revocare o meno la concessione a Autostrade per l'Italia

28 Novembre 2019 di redazione

Ancora pochi giorni e il governo dovrà decidere se revocare o meno la concessione a Autostrade per l’Italia.
Dal 14 Agosto 2018, giorno della strage del Ponte Morandi ( ne abbiamo parlato in molti nostri articoli, per leggerli clicca qui) il Movimento 5 Stelle spinge per la revoca della concessione. Posizione confermata a pochi giorni dalla chiusura del viadotto sulla A26.
Sulle responsabilità del crollo del Ponte Morandi si sono sprecati fiumi di inchiostro a cominciare dall’azione dei magistrati titolari dell’indagine “rei” di aver disposto il sequestro di due mezzi pesanti, crollati dal cavalcavia, al fine di verificare se la loro massa complessiva potesse aver contribuito al disastro, che tanto fece infuriare gli addetti ai lavori.  Solo il 9 marzo 2019 si è arrivati alla notifica, da parte della Guardia di Finanza, degli avvisi di garanzia a 40 persone, tutte impiegate in Autostrade per l’Italia, Ministero delle Infrastrutture e in Spea e che ricoprivano posizioni di garanzia per quanto concerne le manutenzioni e i controlli ( Per l’articolo completo clicca qui)

Revoca concessione a Autostrade per l’Italia

Oggi, 28 Novembre 2019, forse la svolta.  Come riporta Repubblica, il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha incontrato Roberto Tomasi, nuovo a.d. di Aspi per proporre una sorta di compensazione, come risarcimento per tutti gli italiani a fronte delle decine di morti. La proposta del Ministero di abbassare le tariffe e di rendere gratuiti alcuni tratti della rete oggi a pagamento, è stata rispedita al mittente da Autostrade per l’Italia.  Un secco e inspiegabile no da parte di Autostrade che apre la porta a un contenzioso che potrebbe durare anni. Anni durante i quali le famiglie delle vittime del crollo resteranno, nuovamente senza risposte. Chi ha la colpa del crollo? Perché quando nella vita ti capitano disgrazie del genere, vuoi un colpevole, vuoi la verità a tutti i costi. Perché un giovane uscito per andare al lavoro non ha potuto più far rientro a casa, in quella casa dove magari ha lasciato una moglie e un figlio piccolo. Oppure perché un’intera famiglia, gioiosa per le tanto attese vacanze, al mare non ci è mai arrivata, inghiottita dal ponte, dalla macerie. 
Lo Stato assente in quel momento, ora deve prendere una decisione. Lo deve a tutti i cittadini italiani, lo deve alle famiglie delle vittime e lo deve alle vittime stesse, perché la loro vita non sia stata sacrificata invano. L’idea di revocare la concessione a Autostrade inizia a essere incalzante. La ministra De Micheli sta valutando i pro e i contro di una tale scelta. “La decisione sarà collegiale. Non voglio che tra qualche anno io, il premier, i ministri, lo Stato insomma debba rispondere di una decisione non ponderata”. 

Di Maio: “Si va verso la revoca delle concessioni autostradali”

Meno diplomatico Luigi Di Maio che a Radio Anch’io ha sottolineato che “Si va verso la revoca delle concessioni autostradali. Bisogna togliere a questi signori la concessione il prima possibile dopo che hanno preso i nostri soldi per i pedaggi senza fare la manutenzione delle strutture”. Il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli in una intervista al Corriere  «Il sistema delle concessioni ai privati doveva portare a più investimenti, più manutenzione e tariffe più basse. L’esatto contrario della realtà. La revoca è un processo amministrativo in corso, ma qui l’intero sistema delle concessioni va rivisto. La ministra De Micheli sta facendo un ottimo lavoro e ha tutta la mia fiducia».

 
 

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