Romantica ma anche pericolosa, la Atlantic Ocean Road accoglie turisti e viaggiatori di passaggio in Norvegia con i suoi otto splendidi km letteralmente adagiati nell’Oceano Atlantico. Ma attenzione a quando la natura si infuria, perché in caso di mare in burrasca, questa incredibile lingua d’asfalto si trasforma in una trappola mortale

16 Maggio 2022 di redazione

Per chi arriva in Norvegia, la Atlanterhavsveien, meglio conosciuta come Atlantic Road, ossia La Strada dell’Atlantico, offre un imperdibile tuffo nei panorami mozzafiato delle terre del Grande Nord europeo. Otto incredibili chilometri lungo la costa occidentale del Paese, che attraversano letteralmente, come su un ponte, una serie di isolotti, collegati da ponti e viadotti, circondati dall’Oceano Atlantico. Una lingua di asfalto che in alcuni tratti, come quando ci si ritrova improvvisamente in curva dopo una salita mozzafiato, sembra svanire nel nulla e perdersi nel blu del mare e del cielo. In quegli istanti il cuore degli autisti che ci transitano per la prima volta sembra quasi fermarsi nel petto. Nessuno infatti si aspetta queste incredibili prospettive (soprattutto chi guida auto con un cofano anteriore molto lungo, che impedisce la vista dell’asfalto davanti alle ruote!). Del resto stiamo parlando di una strada con curve impossibili e saliscendi degni del più ardito ottovolante, roba da parco dei divertimenti, non certo da strada statale, abitualmente frequentata anche dal traffico locale, anche commerciale. Il tutto mentre, intorno al guidatore, la natura mostra il suo lato spettacolare, con tanto di avvistamenti di balene e ogni sorta di fauna marina, a cominciare dalle foche, che spesso si fermano a riposare e a prendere il sole sugli scogli che circondano e proteggono la strada. Ma attenzione, non stiamo parlando del Paradiso Terrestre e anche questa strada, così bella e scenografica, ha il suo lato oscuro

IN BALIA DELLE TEMPESTE – L’Oceano Atlantico è un mare irascibile e capriccioso. Lo sanno bene i marinai di tutto il mondo e, da queste parti, lo sanno bene anche i… camionisti! Eh già, proprio loro. Perché anche in Norvegia i camion non si fermano mai, nemmeno con il maltempo, e per i camionisti che viaggiano lungo la rotta dell’Atlantic Road, le tempeste che la flagellano, con le onde che la spazzano e il mare che ruggisce a pochi centimetri oltre i guardrail, sono qualcosa di leggendario, da raccontare agli amici davanti a un buon boccale di birra. Tempeste terribili che accompagnano la storia di questa strada mitica fin dai tempi della sua costruzione. Gli operai che ci hanno lavorato, infatti, hanno dovuto fronteggiare ben 12 uragani durante gli anni necessari per ultimare questo prodigio architettonico. Eppure, nonostante il pericolo, piuttosto che scoraggiare i visitatori, l’incognita meteorologica si è trasformata in un ulteriore motivo di attrazione. In molti decidono di percorrere la strada dell’Atlantico proprio in autunno, la stagione delle bufere, per vivere un’esperienza estrema e adrenalinica. Quando le raffiche di vento colpiscono i veicoli, l’acqua del mare inonda la stretta carreggiata e la pioggia viene giù dal cielo sotto forma di rovesci apocalittici, l’autista che la percorre è solo, con il suo mezzo, a fronteggiare le soverchianti forze della natura. Non ci sono punti di riferimento, né luoghi sicuri in cui rifugiarsi, bisogna tenere i nervi saldi e le mani sul volante, fino all’ultima curva da capogiro.

A “PESCA” DI BELLEZZE ARCHITETTONICHE – Naturalmente il rischio va ben calcolato, e se si arriva da queste parti con il bel tempo, non si torna comunque a casa delusi. Anche perché sono numerose le attività divertenti e senza pericoli che è possibile sperimentare lungo questa via. Al primo posto c’è la pesca, al secondo il bird watching, l’osservazione degli uccelli marini, che qui sono di casa tutto l’anno. Tutta la strada atlantica è infatti punteggiata di piattaforme di sosta, pensate tanto per ragioni di sicurezza quanto per offrire punti di vista privilegiati sulle bellezze naturali della zona. In queste aree si ritrovano spesso i pescatori e gli appassionati di natura. Poi ci sono il surf, in tutte le sue declinazioni (il windsurf, con le tavole a vela, e il kite surf, con le tavole trascinate da enormi aquiloni), e ci sono anche le più tranquille e tradizionali gite, perché anche l’architettura ha molto da offrire a chi visita la Atlanterhavsveien, a cominciare dagli stessi ponti che fanno parte del percorso, che sono considerati dagli esperti l’espressione massima della bellezza estetica raggiunta dall’ingegneria. Fra tutti spicca il ponte di Storseisundet, protagonista di un numero infinito di fotografie, che piega le leggi della fisica alle esigenze dell’anima, curvandosi in maniera così estrema da somigliare a un’opera di architettura “astratta”.

UN VIAGGIO CHE ATTRAVERSA LA STORIA – Per chi invece viaggia con un occhio alla storia e alla cultura, l’Atlantic Road è piena di luoghi da visitare. C’è la chiesa di Kvernes, per esempio, che risale al ’300 ed è costruita completamente in legno, ma nella cittadina è possibile visitare anche un interessante museo rurale, che ricostruisce ambienti tipici del XVIII e XIX secolo. A Bremsnes, invece, c’è un sito archeologico molto importante, una grotta dove sono stati rinvenuti reperti e resti risalenti a 10 mila anni fa. Per non parlare, infine, dei “pellegrinaggi” di chi ama visitare le location utilizzate nei film di successo, perché qui, sull’Atlantic Road, si è avventurato perfino James Bond, con un inseguimento mozzafiato a bordo della sua mitica Aston Martin, il tutto in No Time to Die, con il tostissimo Daniel Craig, l’ultimo film (per il momento) della saga dell’agente segreto di Sua Maestà Britannica più famoso nel mondo. Insomma, se l’Atlantic Road sembra solleticare il lato più avventuroso del camionista “estremo” che c’è in ognuno di noi, rappresenta anche il luogo perfetto per una vacanza a base di natura, riposo e relax, insieme alla famiglia. Ciascuno scelga la vacanza “su misura”, da brividi o con il sorriso, in ogni caso è un viaggio tra i più emozionanti che si possano scegliere.

ORGOGLIO NORVEGESE – Inizialmente progettata come percorso ferroviario ma subito modificata in tragitto stradale, la costruzione dell’Atlantic Road è iniziata il primo agosto del 1983 ed è conclusa e inaugurata il 7 luglio del 1989, per un costo totale di 122 milioni di corone norvegesi (pari a circa mezzo miliardo di euro attuali), tutte recuperate attraverso i pedaggi stradali, che nel 1999, quando si è giunti al pareggio tra spese e incassi, sono stati aboliti. Si tratta quindi di una strada totalmente gratuita. Orgoglio nazionale La Atlantic Road è stata eletta nel 2005 la “Costruzione norvegese del secolo” ed è considerata la prima strada turistica nazionale. Per percorrere i suoi 8 chilometri sono necessari circa 15 minuti ed entra nel percorso della FV64 che collega la città di Kristiansund a quella di Molde, una strada a sua volta estremamente spettacolare, con passaggi mozzafiato tra i fiordi norvegesi e un incredibile tunnel sotto l’Atlantico. Nel 2006, il quotidiano britannico «The Guardian» ha definito quello norvegese il “miglior percorso su strada” al mondo e sono tantissimi i turisti che si spingono fino in Norvegia per attraversare in auto i ponti dell’Atlantic Road. E se per tutti l’esperienza è indimenticabile, per qualcuno lascia anche ricordi da brivido. La strada dell’Atlantico è sicuramente suggestiva, ma compare nella lista dei percorsi più pericolosi del pianeta (secondo le classifiche locali è “la strada più pericolosa del mondo”). Il motivo è facilmente spiegabile: incastrata tra terra, cielo e mare, quando il meteo vira al brutto, si trova esposta a ogni sorta di intemperie ma, nonostante le denunce della popolazione e degli amministratori locali, non ci sono state modifiche né al tragitto né all’infrastruttura.

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