La passione di Marco Sartori per la meccanica spazia dalle moto ai camion. In questa sfida mettiamo a confronto il suo nuovo Iveco S-Way 570 con il Daf XF 530 personalizzato dal suo autista, amico e collega Mattia Magni. Meglio l’italiano o l’olandese? Di sicuro a prevalere è lo stile!

10 Giugno 2022 di redazione

Di Marco Paternostro

La sfida odierna vede nuovamente coinvolti due mezzi della stessa azienda, ovvero la Autotrasporti Sartori Snc con sede ad Avio (TN) in Vallagarina, che abbiamo raggiunto per il servizio fotografico dei due camion protagonisti di questo articolo. Marco Sartori, come proprietario della ditta, ha curato l’acquisto di entrambi i trattori e guida ogni giorno il nuovo arrivato, ovvero l’Iveco S-Way 570, mentre il Daf da oltre quattro anni è nelle mani dell’amico e autista Mattia Magni, che lo guida da quando è stato comprato nuovo e che oggi ha all’attivo circa cinquecentomila chilometri. Inizialmente la ditta aveva prevalentemente camion a marchio svedese, ma poi una volta provata la celere assistenza della Daf, anche all’estero, e valutato il vantaggioso rapporto prezzo/ qualità dell’Iveco, si è deciso di restare soltanto con questi due marchi in azienda. Una scelta dovuta anche al fatto che i camion di Marco sono su strada 365 giorni l’anno, per questo vengono costantemente rinnovati e sempre acquistati nuovi, poiché l’affidabilità è un fattore primario per ogni ditta di trasporti. Attualmente sono 15 i trattori, suddivisi tra i due marchi, ma sono in arrivo altri 3 Iveco S-Way. Sono invece 16 i semirimorchi cisterna disponibili, così da averne sempre una di scorta in caso di necessità. In particolare si tratta di cisterne a sezione circolare con omologazione A.T.P. di categoria IN (Isotermico Normale), realizzate in acciaio inox e dotate di adeguato rivestimento isotermico, per garantire la temperatura costante della merce trasportata.

AZIENDA FAMILIARE – Marco Sartori, 41 anni, vive e lavora ad Avio, dove manda avanti la sua azienda a conduzione familiare, ovvero la Autotrasporti Sartori Snc, fondata nel 1988 dai fratelli Maurizio, Danilo e Paolo: il papà e i due zii di Marco. Con Danilo, in pensione da quattro anni, hanno proseguito Marco e il padre, rilevando le quote di zio Paolo in accordo con la famiglia. All’interno della ditta lavorano anche la sorella di Marco, che sta in ufficio con uno dei figli di Paolo, mentre un altro figlio di Paolo fa l’autista. La tradizione quindi viene portata avanti anche dalla nuova generazione. Marco in particolare svolge una sorta di triplo lavoro, dato che oltre a guidare il suo S-Way, contatta personalmente ogni giorno i propri autisti per ottimizzare di volta in volta le tratte e infine è colui che si interfaccia direttamente con i clienti, riuscendo a costruire servizi su misura. Marco ci tiene infatti a precisare che disponendo di una ditta più piccola rispetto ad altre, può costruire un’offerta migliore e maggiormente personalizzata, costruita attorno alle esigenze dello specifico cliente, il quale così si sente “più coccolato” grazie al servizio “tailor made” che la Autotrasporti Sartori può fornire. 

LIQUIDI ALIMENTARI – La Autotrasporti Sartori da sempre si occupa di trasportare liquidi alimentari, specialmente siero di latte e il latte stesso. Le principali tratte coperte sono dall’Italia verso la Germania e ritorno. In particolare viene trasportato il siero verso la Germania, principalmente in Baviera e si ritorna con il latte. In Italia, invece, lavora talvolta durante la vendemmia con le cantine locali. Anche per la ditta di Marco, con l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, non è stato facile soprattutto nei primi tempi durante il lockdown. Ci racconta che di buono c’era l’autostrada scorrevole, ma purtroppo c’è stato un cambio repentino del lavoro, con le latterie che si sono fermate mentre è aumentata la richiesta di trasporto per chi riforniva i supermercati. «È stato un brutto periodo perché si lavorava alla giornata, senza certezze, ora per fortuna il lavoro si è stabilizzato», afferma Marco.

PASSIONE A 360 GRADI – Marco ha una passione per tutti i mezzi a motore, dalla sua moto, una Suzuki Intruder 1800 con cui è iscritto al Bikers Club Avio, a cui ha dedicato una aerografia sulla sua cisterna, ai camion della sua ditta, complice anche il papà che gli ha trasmesso l’amore per questi mezzi fin da bambino. «Quand’ero piccolo, già a 6 anni cercavo sempre di andare in viaggio con mio padre, in giro con lo Scania 142 con la cisterna. Questo lavoro io non lo cambierei con niente al mondo», ci racconta. «In ufficio non ci so proprio stare». Ha iniziato con i primi lavori durante l’estate, a 15 anni, faceva il meccanico e il magazziniere, mentre nell’azienda di famiglia è entrato a 20 anni. Marco è sposato con Roberta da cui ha avuto due figli, Davide di 10 anni ed Elia di 13. Quest’ultimo è appassionato di calcio mentre il secondogenito è più propenso al viaggio e all’avventura. Marco conclude con questa frase: «Fate quello che vi piace ma fatelo con passione, è questo che cerco di insegnare ai miei figli. Perché bisogna sempre mettere passione in quello che si fa».  

LIVREA COMUNE PER TUTTA LA FLOTTA – Tutti i camion della ditta Sartori, prima dientrare in servizio, passano dalla carrozzeria Autodelta di Mariano Toccoli a Pietramurata, in provincia di Trento, per la colorazione bianca e per la relativa livrea con bande rosse, che adesso, sugli ultimi mezzi, sono addirittura glitterate. «È un passaggio obbligato per tutti i camion della ditta», sottolinea Marco. Per questo, per quanto riguarda gli esterni, i due camion della nostra sfida si presentano come sostanzialmente identici, allestiti anche con i componenti della Discio 3F Truck di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova.

L’S-WAY DI MARCO – L’Iveco S-Way 570, che verrà presto affiancatoda altri tre trattori gemelli, è il primo arrivato di questi nuovi mezzi e Marco ha voluto personalizzarlo maggiormente, dato che lo guida e lo vive tutti i giorni. Esternamente si caratterizza per l’adozione di tubi in acciaio sotto i paraurti e lungo le minigonne, su cui sono installate luci di ingombro a led aggiuntivi. Risalendo verso il tetto della cabina spiccano il logo Iveco che si illumina, gli specchietti e la visiera parasole in tinta, e un’ulteriore barra porta tabella adornata da fari supplementari, questi ultimi circolari con tecnologia Led. Non potevano mancare le trombe bitonali. I cerchi sono in acciaio con finitura centrale in bianco e rosso, per richiamare i colori della livrea del camion. Ma anche di notte questo Iveco riesce a brillare, grazie allo spettacolo di luci che lo rendono unico lungo le strade europee che attraversa giornalmente.

INTERNI ARTIGIANALI – Gli interni invece sono stati realizzati artigianalmenteda Mattia Magni, l’autista del Daf, sul quale ha fatto esperienza nell’ottica di allestire successivamente i nuovi camion di Marco. All’interno dell’S-Way il tema è rosso e nero, con tendine aggiuntive con passamaneria bianca poste ai lati e sul retro della cabina, dove è stato anche inserito un logo Iveco S-Way in plexiglass, che di notte si illumina di rosso. Invece per il pavimento della cabina è stata usata della pelle rossa. Tutta la personalizzazione è stata eseguita nei ritagli di tempo, ma il risultato è di sicuro effetto.

IL DAF DI MATTIA – Mattia Magni, 38 anni, della provincia di Cremona, più che un autista è soprattutto un amico per Marco. Quando circa quattro anni fa si è candidato come autista per Sartori temeva di non essere preso a lavorare, data la distanza dalla sua abitazione, abitava infatti a un centinaio di chilometri. Invece Mattia è rimasto soddisfatto di averci comunque provato, perché dopo un mese è stato ricontattato e ha subito iniziato a lavorare a bordo del Daf XF della nostra sfida, che gli è stato affidato nuovo e con cui ha percorso circa 500 mila chilometri. Come tanti suoi colleghi si definisce un figlio d’arte, dato che suo padre, prima di lui, ha lavorato come autista e l’ha fatto appassionare a questo mondo. «All’inizio papà era preoccupato per la mia scelta, perché era un periodo in cui gli stranieri erano preferiti agli autisti italiani e temeva che non riuscissi a proseguire la mia carriera». Invece Mattia a 18 anni si è subito messo a studiare per prendere le patenti e a 19 ha intrapreso la strada che sognava. Inizialmente guidava una motrice da 12 metri, perché non aveva ancora la patente. Ma poi, appena le carte sono state in regola, ha trovato subito lavoro con chi faceva le tratte estere in Europa, iniziando dall’Inghilterra. Viaggiare era il suo sogno e dopo 4 anni ha cambiato ditta per potere spingersi più lontano, fino in Scandinavia e in Spagna. «Ho cominciato tramite un amico per andare in Inghilterra, il primo giorno di colloquio il titolare mi ha detto in maniera scherzosa: ‘Mi dovresti pagare tu a me perché ti faccio viaggiare e perché stai imparando con me a fare il camionista’».

LA DITTA DEI SOGNI – Circa quattro anni fa, Mattia individua nella Sartori la ditta dei suoi sogni, con mezzi sempre nuovi e tirati a lucido. Di camion non ne ha provati molti, ha cominciato con una motrice Scania 144, poi è passato alla prima serie R, e prosegue raccontando che «mi si è aperto un mondo con il Volvo FH13 500. Ne ho guidati 3 fino all’ultima serie, con i quali mi sono trovato benissimo». «Quando sono andato da Marco, sapendo che non aveva il Volvo, il veicolo l’ho messo in secondo piano ma mi sono trovato bene anche con il Daf, che si è dimostrato in questi anni affidabile, versatile e comodo». E prosegue dicendo che: «Essendo clienti storici Daf e disponendo già di pezzi di ricambio, la Sartori ha comprato questo mezzo nuovo con cui ho sempre fatto strade di montagna, anche con temperature fino a -15 °C e non mi ha mai dato problemi». Mattia infine conclude dicendo: «Vorrei dare un consiglio ai giovani. Non date retta alle chiacchiere che girano su questo mestiere, perché tutti i lavori hanno le loro pecche, l’importante è provarci e iniziare».

TRA TUNING E RADUNI – Come dicevamo prima, anche questo Daf è passato dalla carrozzeria Autodelta per la livrea bianca con fasce rosse, caratteristica di tutti i mezzi della Sartori. Troviamo quindi specchi e visiera parasole in tinta, così come il sottoparaurti anteriore e le minigonne. Anche su questo camion non mancano le trombe aggiuntive sul tetto, in questo caso sono due coppie, oltre a una serie di luci aggiuntive e lampeggianti. Sopra la griglia motore in tinta, trova posto un adesivo con lo storico logo della Daf. Per personalizzare l’interno, Mattia si è rifornito online di una tappezzeria adesiva scamosciata, di colore marrone e panna, usata per ricoprire parte del cruscotto inferiore, gli scomparti superiori, cielo e retro della cabina, compresa la cornice della brandina. Infine a migliorare il comfort di bordo ci pensa il condizionatore di stazionamento. Sia a Marco che a Mattia piace partecipare ai raduni con i propri camion. «Ci piace partecipare ai raduni perché ti concedono un attimo di stacco dalla routine», afferma Marco. «Abbiamo vinto qualche coppa ma la ricompensa più grande è la compagnia, lo stare insieme al gruppo dove ci si saluta come vecchi amici. Comunque il vero premio spetta a chi organizza questi fantastici raduni!».

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