Di Ottavia E. Molteni
Il comfort, accresciuto, si può sperimentare salendo a bordo e mettendosi alla guida. L’affidabilità, invece, si può desumere, oltre che dalla prova su strada, dai servizi offerti dal costruttore, come quello Excellence Predict per un approccio predittivo al tema della manutenzione. Teatro dell’incontro fisico con il modello del Marchio della Losanga è stata la concessionaria CVR di Pero (MI), presso la quale abbiamo potuto avere un contatto ravvicinato con il Renault Trucks T High con motore 480 CV (classe di potenza intermedia tra la 440 CV e la 520 CV, la più apprezzata dalla clientela). Uno stradale a lunga percorrenza, rivisto – dopo il rinnovo totale del segmento Truck del Marchio della Losanga nel 2013 – per garantire “more uptime, more fuel savings”, ossia nessun fermo che non possa essere previsto e programmato, combinato con un risparmio di carburante calcolato fino a un meno 3%. Traguardo, quest’ultimo, a cui concorrono alcuni interventi sulla carrozzeria.
AERODINAMICA IN EVIDENZA – Guardiamo allora con attenzione il mezzo. Partendo dal frontale. La novità della calandra a nido d’ape con logo aziendale ingrandito e l’intervento sui fari, convertiti alla tecnologia led e di altezza ridotta, regalano uno spazio importante, nella parte inferiore, alla superficie verniciata. “Ergonomicamente” aerodinamico (da notare che ai parafanghi sono state applicate estensioni per migliorare la circolazione dell’aria) e armonico. Detto in altre parole: il trattore francese si impone alla vista e si lascia riconoscere. Si ritorna a quel concetto di “identità visiva del Cliente” che aveva introdotto Paul Daintree, direttore del Design di Renault Trucks. Aggiungendo: «Le proporzioni del frontale sono state completamente rielaborate, per una maggiore presenza e uno stile diretto e immediatamente leggibile». Il Renault T High 480 Evolution che abbiamo di fronte è la traduzione concreta di questa filosofia progettuale, tesa a un incremento dei valori fondanti per la categoria degli autotrasportatori, direttamente coinvolti in fase di sviluppo per mettere il cliente al centro del processo: sicurezza, funzionalità, comfort. Non si registrano invece cambiamenti sul piano delle performance, come abbiamo potuto sperimentare durante il nostro giro a bordo.
UNA SICUREZZA CHE “SI VEDE” – L’accresciuto valore del veicolo francese deriva dalla disponibilità di serie delle luci a led (previste anche all’interno per illuminare i gradini) e dai vantaggi che portano con sé, in aggiunta alla durata maggiore rispetto alle lampadine tradizionali (sino a trenta volte di più). Si va dalla riduzione dell’affaticamento visivo del conducente, che ne percepisce il fascio luminoso quasi si trattasse di un elemento naturale, alla migliore “leggibilità”, perché la proiezione omogenea dei fari del trattore sulla sede stradale risulta più efficace e regala un’accresciuta visibilità. La tecnologia a led, diffusa nel settore automotive ma non ancora nel mondo dei truck, aiuta a prevenire gli incidenti nelle ore di non luce, oltre a consentire di cogliere meglio colori e contrasti. Contenute le esigenze di fermo in officina per manutenzione. Un plus per chi calcola il tempo di stop in denaro perso. Un’ultima notazione prima di aprire gli sportelli e salire a bordo. La decorazione laterale wrappata (ossia applicata per rivestimento alla carrozzeria mediante una speciale pellicola adesiva), che riprende il tema della losanga è in grado di vincere il buio della notte, accendendo di ulteriore personalità il mezzo.
UN UFFICIO SU QUATTRO RUOTE – Il valore della sicurezza su cui hanno puntato i progettisti della Losanga – insieme con comfort, vivibilità e affidabilità – si ripresenta quando si guarda da vicino la cabina. Un semplice pulsante di colore rosso sulla portiera permette infatti di bloccarne l’apertura quando il mezzo è parcheggiato (dispositivo meccanico anti-intrusione). Rosse in tinta sono anche le due barre fissate al pavimento piatto a cui conducente e passeggero possono sostenersi in fase di salita e discesa. L’accesso al Renault T High 480 Evolution risulta inoltre agevolato dall’introduzione di un nuovo sistema di regolazione dello sterzo, comandato da un pulsante a pressione all’altezza del piede sinistro del driver. Fa muovere il volante in tre direzioni, sino a portarlo totalmente in posizione orizzontale al di sopra della plancia, così da non costituire ostacolo alcuno per i movimenti di chi sta per entrare in cabina e sedersi al posto di guida.
VIA LA CHIAVE – Non è tuttavia l’unica innovazione da raccontare. Un’analisi dell’area comandi permette subito di individuare il nuovo tasto “Start&Stop” che manda in pensione la chiave. Comodità che si affianca al supporto a molla modulabile per smartphone – e anche per tablet (qualora però non sia previsto il display che era invece montato sulla versione messaci a disposizione da Renault) – che mette a portata di mano (e di sguardo) i principali device con cui un autotrasportatore lavora ai giorni nostri. Dotazioni egualmente al debutto sull’Evolution del trattore francese, finalizzate a incrementare la produttività della clientela finale, sono anche le prese USB-C per l’alimentazione poste direttamente al di sotto del predetto sostegno; il cassetto portaoggetti alla base della plancia, dotato di apposita sezione per l’archivio dei documenti in formato A4; un supporto per bottiglie o bicchieri. Dalla parte del passeggero, l’acqua può essere tenuta al fresco entro un piccolo frigo della capacità di 2 litri.
COMODI COME SUL DIVANO DI CASA – I sedili – quelli sui quali ci siamo accomodati noi erano la versione top di gamma goffrata e “firmata” in pelle e tessuto – nascondono dietro di sé il lavoro di ricerca portato avanti dai progettisti del marchio della Losanga, preoccupati di offrire un prodotto capace di intercettare le esigenze di lavoratori che trascorrono sul camion gran parte delle loro giornate (si parla in media di nove ore quotidiane). Di qui la ricerca di robustezza, ma non a danno del comfort di guida; di durevolezza, in termini di resistenza all’usura; di praticità (una cerniera posteriore consente di togliere e rimettere il rivestimento una volta lavato). Diverse le impostazioni e le opzioni previste, così da potersi adattare alle specifiche di regolazione ideali per ciascun conducente. L’equazione “star bene come a casa propria” è rispettata anche quando si guarda alla seduta per il passeggero, in grado di ruotare di novanta gradi. A veicolo fermo può risultare il luogo ideale per rilassarsi e riprendersi dalle fatiche del viaggio; o ristorarsi con cibo e bevande appoggiandosi al tavolino rotabile agganciato, con un perno girevole, alla plancia. In virtù delle sue dimensioni, può anche essere utilizzato per posizionarvi un computer ed evadere parte del lavoro, stando seduti al volante o anche sul letto.
DORMIRE BENE PER RENDERE MEGLIO – A proposito di riposo, prima di accendere il motore, diamo un’occhiata alla zona notte. Iniziando dal materasso del letto, con schiuma ad alta densità (41 kg/m3). Crescono sia il numero delle molle, raddoppiate rispetto alla generazione precedente del veicolo (da 230 a 440, con diversi livelli di resistenza); sia di spessore (ora di 170 mm, con un incremento del 13%). Al materasso può essere sovrapposto un nuovo strato (topper) in memory foam, lavabile. La migliore distribuzione del peso derivante da questa impostazione permette di offrire al corpo un supporto ancor più benefico. Il materasso mobile, ossia non fissato alla panca, consente di sistemare le lenzuola in maniera più agevole. Proprio al di sopra del letto, nell’ottica di rendere il mezzo il più funzionale possibile, sono inserite due prese USB e una accendisigari. Due i vani esterni ricavati sotto la panca, uno dei quali accessibile solo dall’esterno, mentre in posizione centrale è posizionato un frigo a scorrimento della capacità di 40 litri.
AFFIDABILITÀ E CONSUMI RIDOTTI – Non siamo però venuti a Pero per dormire, così eccoci su strada per mettere realmente alla prova il veicolo. Destinazione: l’area ex Fiera a Rho (MI). Sulle tante rotonde presenti lungo il percorso, sia il motore diesel Euro6 Step E, sia i pneumatici di categoria A (offerti di serie) per consumi ridotti, compiono il proprio “dovere”. La luce è ancora alta per apprezzare la resa dei fari, ma le caratteristiche del tracciato ci permettono di soffermarci sul sistema di controllo della velocità.
IN “ECO OFF” LA GUIDA PASSA AL DRIVER – Quando si preme il pulsante “Eco Off” sulla plancia, accendendolo, la regolazione della modalità di guida passa in capo al driver, che riceve informazioni in tempo reale sul suo approccio sostenibile alla guida sotto forma di numero di foglie accese sul cruscotto (il massimo è tre). Altrimenti si viaggia nella modalità predefinita “Eco On” e la contrazione del consumo di carburante è ottenuta ottimizzando alcuni parametri: accelerazione e decelerazione, cambio di marcia, regolazione della velocità. Perché, anche se piacevole, stiamo parlando di un veicolo adibito al trasporto professionale e il consumo del carburante resta uno dei parametri fondamentali da valutare.