Da quattro generazioni la famiglia Lugato si occupa con passione del trasporto e della rigenerazione di fusti, cisterne e contenitori industriali delle aziende chimiche. Da Limbiate, in provincia di Monza e Brianza, i camion di Marco Lugato portano avanti una storia che parte da lontano

24 Agosto 2022 di redazione

Di Andrea Macchioni

Simpatia, disponibilità e passione sono le qualità che emergono subito, fin dal primo incontro con Marco Lugato. Fedele lettore di «Professione Camionista», ha passato la vita nella cabina di un camion, in continuità con l’attività di famiglia portata avanti con dedizione insieme alla sorella e al figlio. Nata nell’immediato dopoguerra, la Lugato Franco S.a.s. è stata testimone delle devastazioni del conflitto mondiale e ha contribuito alla bonifica del nostro territorio, aprendo la strada alla ricostruzione dell’Italia.

QUANDO C’ERANO GLI AMERICANI… – Nell’Italia distrutta dalla guerra, gli americani se ne erano appena andati lasciando sul terreno tonnellate di rifiuti bellici, chimici e industriali. Era il 1947 quando Eliseo Lugato, il nonno di Marco, inizia l’attività di trasportatore muovendosi in lungo e in largo nei territori interessati dal conflitto, andando a raccogliere i fusti lasciati sul campo dagli alleati durante le operazioni militari, per poi rigenerarli e conferirgli nuova vita. Con il passare del tempo la ditta Lugato si specializza nel settore della rigenerazione dei contenitori utilizzati dalle aziende chimiche che, una volta smaltiti i rifiuti di lavorazione, hanno la necessità che i fusti vengano puliti e lavati accuratamente per poi essere riutilizzati. L’attenzione alla sostenibilità ambientale e allo smaltimento dei rifiuti speciali è massima, e la Lugato si inserisce in questa filiera occupandosi di tutte le fasi della rigenerazione: ritiro, trasporto, lavaggio e riverniciatura, riconsegna.

QUATTRO GENERAZIONI AL VOLANTE – Finito il periodo post-bellico, negli anni 60 la Lugato è ormai una realtà consolidata e nel 1963 l’azienda passa nelle mani di Franco e Roberto Lugato, rispettivamente padre e zio di Marco, che subentrerà alla guida dell’azienda nel 1984, affiancato dal 2000 dalla sorella Laura. E la storia continua! Sposato e padre di due figli, Marco è infatti pronto a passare il testimone al figlio Davide, ragioniere pentito che da quattro anni è impegnato anche lui in ditta, preferendo al comodo lavoro d’ufficio la vita non sempre facile del camionista. La Lugato ha attualmente quattro dipendenti, tra cui il fidato Andrea Chiodini, suo collaboratore storico, che da quattordici anni condivide con lui le gioie e gli affanni delle lunghe giornate lavorative. La flotta Lugato è composta da quattro camion, tre bilici e una motrice, utilizzata da Marco per gli spostamenti all’interno di Milano. «Attualmente possediamo tre Scania e un Man – racconta Marco. – I Man sono degli ottimi mezzi ma il mio cuore batte per Scania. Mi accompagnano dal 1998 e sono i miei camion preferiti».

L’AUTOSTRADA DEL SOLE E… DEL CUORE – I camion di Marco Lugato si muovono su quasi tutte le direttrici italiane, anche se il suo lavoro si concentra principalmente al nord, soprattutto in Veneto e Friuli. I clienti che si servono dei suoi servizi sono dislocati essenzialmente nelle zone di Vicenza, Treviso, Pordenone e Udine, ma gli capita spesso di scendere verso sud. Negli anni passati forniva servizi alla Fiat di tutto il meridione, da Pomigliano a Foggia, e almeno due volte alla settimana si spinge fino a Rieti. Profondo conoscitore di tutte le arterie autostradali e delle aree di sosta meglio attrezzate, Marco non lascia mai il suo camion e, nelle pause notturne, preferisce dormire in cabina, corredata di tutti i comfort: «Le notti le passo sempre in cabina, per me è come una seconda casa. Il letto con le doghe e la televisione mi regalano nottate riposanti e in pieno relax». La tratta che percorre con più piacere è l’A1, per i servizi che offre ma anche per il suggestivo panorama: «Percorrere l’A1 all’altezza di Bologna e vedere l’alba sui colli bolognesi è uno spettacolo della natura. Così come l’autunno e i suoi colori nelle zone di Todi e Assisi, in prossimità di Terni, che regalano sempre forti emozioni», ci racconta appagato Marco.

UN LAVORO SOCIALMENTE UTILE – Nonostante la crisi conseguente la pandemia, l’azienda di Marco Lugato non ha risentito della diminuzione del volume di lavoro che ha investito quasi tutti i settori produttivi. Tutti ricordano come ad un anno fa circa gel disinfettanti e prodotti per la sanificazione fossero diventati beni di prima necessità, spesso introvabili. In quei mesi così drammatici molte aziende chimiche hanno convertito la propria produzione per fare fronte all’emergenza e la ditta di Marco ha lavorato alacremente per fornire loro le cisterne da 1 metro cubo, vuote e accuratamente lavate, per contenere l’alcool e i composti chimici destinati alla produzione di gel e disinfettanti.

ZEUS, LO SCANIA FIRMATO MARELLI DESIGN – Fiore all’occhiello della flotta Lugato è lo Scania S 520 con la livrea aerografata da Riccardo Marelli. Il disegno si ispira liberamente ai tatuaggi tribali ma i tratti e le linee sono assolutamente originali. I colori bordeaux, nero e argento sono stati scelti da Marco Lugato, in continuità con un altro Scania di sua proprietà precedentemente decorato con gli stessi colori. Sulla colorazione base campeggiano le linee nere con riflessi bordeaux che definiscono la decorazione, contornate da strisce in argento al cui interno sono stati applicati dei brillantini per ottenere un effetto di grande impatto visivo. Sull’anteriore, in carattere gotico, sono stati disegnati i nomi “Marco” e, in piccolo, “Zeus”. Il frontale presenta inserti in argento che tendono ad assottigliarsi quasi a creare una punta, rendendo aggressivo e minaccioso il re dell’Olimpo. «Con Marco Lugato si è creata subito un’ottima intesa. Ho sviluppato la sua idea da un tatuaggio che mi ha mostrato e il lavoro si è svolto nella massima fluidità e fiducia reciproca», ci riferisce Riccardo Marelli. Per realizzare “Zeus” l’artista lombardo ha impiegato quaranta giorni, coadiuvato dal figlio Daniel e dal carrozziere Andrea del Team Car Service.

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