7 Aprile 2021 di Alessandro Bottero

L’umore dei camionisti che abbiamo incontrato in alcune aree di servizio non è dei migliori. Fabrizio Rossi ci ha detto: «Prima eravamo delle me*de, poi siamo diventati degli eroi, poi siamo tornati delle me*de come prima». Seconda parte del reportage sulla seconda ondata

GLI OSTACOLI

Vendrame segnala anche il disagio dei bagni. Infatti, fin qui, il problema è stato risolto malamente: «Ci sono solo le toilette chimiche – spiega ancora Andrea Araldi – che sono così antipatiche, che è meglio andare nei prati». Invece sono peggiorati i problemi con le forze dell’ordine. «O meglio – spiega ancora Andrea – con la Stradale ci si può parlare. Se hai qualche giustificazione, ti ascoltano, ma con alcune polizie locali (non tutte!), da qualche tempo, i rapporti sono peggiorati e ora sono molto tesi. Loro non ti fermano, vedono qualcosa che non funziona e ti mandano il verbale a casa, senza spiegazioni e senza ascoltare nessuno!»

LA BENEVOLENZA DEGLI AUTOMOBILISTI

Anche i rapporti con gli automobilisti sono difficili. Quello che diceva Massimo Rossi all’inizio di questa nostra piccola inchiesta, è vero anche per quanto riguarda i rapporti sulla strada. «Come siamo ripartiti – dice ancora Andrea – dopo la prima ondata, la benevolenza che ci eravamo meritati se la sono dimenticata tutti: corna e dito medio si sprecano! Diciamo che adesso ti fanno (con gli interessi) quello che non ti hanno potuto fare nei tre mesi del lockdown». Ma questo è un dettaglio, il vero problema è un altro.

RIBASSI IMPOSSIBILI

«Oggi – dice ancora Andrea – i camionisti sono come un nuotatore che sta affogando e che più va avanti e più va sott’acqua. Che si fa in questi casi? Si cerca di resistere il più possibile e anche gli autotrasportatori si comportano così: cercano di prendere più viaggi possibile e accettano di lavorare a prezzi che non sono più convenienti. Per una tratta media, diciamo da Bergamo alla Toscana, fanno prezzi più bassi di 100 euro, che – se tutto va bene – rappresentano il guadagno di una giornata. Come si può andare avanti così? E poi, magari, prendono le strade provinciali per risparmiare sull’autostrada. Ma, come sanno tutti, le strade meno importanti sono una groviera, per cui quello che risparmi perché non hai preso l’autostrada, lo spendi dopo in officina».

POLITICA LATITANTE

Ma non basta, perché – a fronte di queste difficoltà – lo Stato è latitante, continua a ignorare il settore dei trasporti. «Un anno fa – segnala Claudio Donati segretario di Assotir – il Governo si era impegnato a pubblicare il valore dei costi minimi di riferimento (tecnicamente: valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio di un’impresa di autotrasporto per conto di terzi) e l’introduzione di una norma che garantisca tempi certi nei pagamenti dei clienti». Purtroppo, non è successo niente e quindi siamo ancora qui, a guardare i camionisti strangolati dal Covid e un Governo che non decide. Riusciremo a risolvere i problemi dell’autotrasporto durante questa seconda ondata? Le possibilità ci sarebbero, ma la politica, per ora, non prende posizione

Parte 1

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