Il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la revisione delle patenti professionali aprendo ad autisti extra UE e ai giovanissimi.

1 Marzo 2024 di Redazione

Il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la posizione relativa alla revisione della Direttiva in materia di patenti di guida, all’interno della quale sono state approvate riforme che hanno l’obiettivo di contrastare il tema della carenza di autisti professionali, grazie alla conversione dei titoli per molti Paesi extra Ue e la possibilità di avviare alla guida anche ragazzi di età inferiore ai 18 anni

“Si tratta di un passaggio molto importante e qualificante che ANITA ha proposto e portato avanti nel corso dei lavori parlamentari, poiché in questo modo si offrono ulteriori strumenti alle imprese per far fronte alla carenza di autisti. Ringraziamo i parlamentari che ci hanno sostenuto in questo percorso” 

Ha dichiarato il Presidente di ANITA Riccardo Morelli.

La prima novità è la possibilità di riconoscere le patenti e le qualificazioni dei conducenti provenienti da Paesi terzi. La Commissione europea avrà due anni per redigere una lista di Stati extra Ue per i quali sarà possibile la conversione del certificato di abilitazione professionale, o di un certificato equivalente, qualora il titolare abbia completato un corso di formazione con competenze aggiuntive. Inoltre, è stato approvato un programma che consente ai diciassettenni di guidare veicoli pesanti, di categoria C e C1, purché accompagnati da un conducente esperto, ottenendo così esperienza e sicurezza nella professione. Una volta raggiunta la maggiore età, i giovani, titolari di un certificato di idoneità professionale, saranno abilitati a operazioni di trasporto nazionali e internazionali.

“La riforma della Direttiva patenti rappresenta un primo passo per avvicinare i giovani alla professione di autotrasportatore. Non bisogna dimenticare di lavorare sulla scolarizzazione degli autisti, consentendo loro di conoscere questo settore e l’offerta professionale che offre. Solo in questo modo possiamo dare una risposta concreta alla carenza di personale che inevitabilmente si ripercuote sulla competitività delle nostre imprese sul mercato”.

Commenta Morelli.

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