Enrico ed Emanuele sono due amici uniti dalla stessa passione per i camion e per le personalizzazioni. Il primo ha scelto uno Scania S 500 con aerografie ispirate al leggendario film 300, l’altro aveva deciso di smettere con il tuning… e invece è scattata la “Follia” sul suo Daf

7 Settembre 2022 di redazione

Di Marco Paternostro

In questa nuova sfida vi portiamo nelle Marche, più precisamente a Jesi (AN), presso la CAM, cioè il Consorzio Autotrasportatori Marche, che opera nel settore degli autotrasporti dal 1975. Questa cooperativa attualmente dispone di 120 mezzi, tra i quali i protagonisti di questo servizio, ovvero lo Scania S 500 “Spartano” di Enrico Agostinelli e il Daf XF 460 “Follia” di Emanuele Duca. Amici da una vita ed entrambi padroncini, si sono ritrovati da circa due anni a lavorare per la stessa ditta, la CAM appunto. Hanno stili differenti: lo Scania ha puntato tutto sull’estetica, con aerografie che richiamano il film 300 e il suo protagonista, lo spartano Leonida, mentre il Daf all’esterno è più sobrio, con una prevalenza di grigio scuro per la carrozzeria, senza alcuna cromatura, viceversa all’interno è stato praticamente rifatto da zero. Due facce della stessa passione, quella verso i camion, in particolare per quelli personalizzati. Tuttavia questi due mezzi, anche se non sembra, hanno seguito un percorso comune, ovvero gli esterni sono stati curati dalla Gabry Garage e la cabina è stata allestita da Davisotti Interni di Piove di Sacco (PD).

CAMION E MOTO VINTAGE – Cominciamo a conoscere Enrico Agostinelli, il proprietario dello “Spartano”, quarant’anni fa a San Lorenzo in Campo (PU), un ridente paesino tra le colline marchigiane. Come tanti colleghi, anche lui è un “figlio d’arte”, poiché il papà ha iniziato a fare l’autotrasportatore prima di lui. Enrico quindi inizia la carriera da camionista a 22 anni, lavorando presso il porto di Ancona con i container. La sua fortuna è stata appunto il papà, che a un certo punto ha messo in vendita un magnifico Iveco Turbostar Special che lui ha subito riacquistato per iniziare a lavorare. Più avanti, rivenduto il camion del padre, ha preso un Daf 480 bianco che ha subito personalizzato all’esterno con una grafica adesiva della Statua della Libertà. Dopo è arrivato il primo Scania, un R 500 V8 del 2008 ribattezzato “Dracula”, per via della aerografia realizzata per decorare i lati della cabina.

ARRIVA LO SCANIA EURO 6E – “Dracula” era un V8 Euro 5 e nel luglio 2019 Enrico ha deciso di passare al nuovo Scania S 500 della serie Next Gen, che ha ritirato presso l’officina TurboCar di Paolo Guerra, che l’ha seguito e guidato nella scelta del nuovo mezzo, tanto da regalargli anche la mascherina verniciata in tinta. «All’inizio non mi piaceva», ci dice Enrico, «la cabina di questo nuovo modello è troppo squadrata e quando incontro il mio vecchio camion ancora mi scende una lacrima per quanto era bello». Con questo nuovo mezzo ha percorso oltre 250.000 chilometri portando un po’ di tutto con destinazioni principali: Cuneo, Torino, Bergamo e Milano. A differenza del precedente, dove la spinta si sentiva grazie al V8, con il nuovo il vantaggio risiede nei consumi: «Per l’80% trasportiamo carichi leggeri, come consumo effettivo ho rilevato un valore che va dai 3,6 ai 4,1 km/l, e non sono uno che ci sta attento a come dosare il piede sull’acceleratore». Ma i camion non sono i suoi unici “motori”. Quando rientra nella sua casa di campagna Enrico restaura e porta avanti la sua collezione di moto sportive 125 degli anni 90, tutte riportate allo stato originale, come uscite dalla fabbrica. In totale ha 5 Aprilia RS e 5 Cagiva Mito, tra cui una Cagiva Mito replica Lawson del 1992 che tiene in bella mostra in salotto, oltre a una collezione di 8 caschi personalizzati.

LA NASCITA DI UN MITO – Prima di parlare di come è nata l’idea dello “Spartano” dobbiamo però tornare al camion precedente, ovvero “Dracula”, perché la loro storia è in qualche modo collegata. Infatti il conte Dracula è morto combattendo per il suo popolo, così come Leonida durante la battaglia delle Termopili. «Anche se secondo la gente il precedente Scania era più appariscente, per me è superiore questo come personalizzazione», afferma. Enrico conosce Gabriele Coacci di Gabry Garage da una vita, così quando il “Gabry” gli ha chiesto di poter mettere le mani sul suo camion non ci sono stati dubbi. L’atelier Gabry Garage nasce nel 2019 e lo “Spartano” è la prima creazione di Gabriele dopo essersi messo in proprio. Inizialmente non aveva neanche un capannone e per quattro mesi il camion e Gabriele sono stati gentilmente ospitati da Raffaela Ragni, art director della Hill International, che ha preparato gli adesivi con le grafiche sulle scritte e la pellicola trasparente. In aggiunta Enrico ha fatto realizzare un adesivo sempre a tema 300, per le porte del suo rimorchio, che desse la sensazione di essere una aerografia.

DISEGNO A “4 MANI” – La realizzazione dell’aerografia vera e propria si deve alla “Carrozzeria 4 mani” degli artisti “Luna Nera” e “Artekaos”. La STA 2000 invece si è occupata delle lavorazioni in acciaio, come ad esempio il porta tubi. Gabriele Coacci si è occupato della personalizzazione estetica, dagli spoiler alla visiera ai più piccoli dettagli, come le palpebre sui fari, fino all’installazione di tutte le luci supplementari, che la notte diventano uno scenografico tripudio di colori arancio con un tocco di rosso. La cabina invece è rimasta sostanzialmente originale, tranne l’interno degli sportelli dove campeggia l’elmo dello spartano, inoltre non mancano inverter, forno a microonde e macchina del caffè. Invece quando cala la sera, si può optare per una luce rossa, indicata per lavorare al buio perché non sovraespone le retine degli occhi. Prossimamente presso Davisotti Interni verranno realizzati tappetini, tende e una cassettiera, così che per gennaio sarà tutto perfetto.

IL DUCA E LA SUA “FOLLIA” – Passiamo adesso a Emanuele Duca, 46 anni di Jesi in provincia di Ancona, che però vive a Monsano, a circa 10 minuti da dove lavora. Sono più di 20 anni che fa il camionista e i primi tempi ha lavorato presso il porto di Ancona, dove ha conosciuto Enrico, poi si è spostato presso la CAAF di Cesena e infine è tornato a Jesi per lavorare all’Interporto presso la CAM, dove circa due anni fa ha rincontrato l’amico Enrico, con il quale ha iniziato questo nuovo percorso nella cooperativa. La passione per i camion è nata fin da piccolo ed è stata alimentata dal marito di sua cugina, che fa il camionista da una vita ed è considerato da Emanuele uno dei migliori autisti in circolazione. Il coronamento di un sogno è avvenuto quando nel 1984 è stato portato in viaggio da lui a bordo di un Daf 3600 (F241). Da lì l’amore per i Daf non è mai venuto meno, tanto da comprarne tre: «Daf mi è sempre piaciuta come marca, inoltre modificandolo ti permette di fare cose che gli altri non ti consentono, anche per questo mi trovo benissimo», ci confessa.

IN TUTTA EUROPA – Come altri suoi colleghi ha preso la patente C sotto il militare a 19 anni, per poi ottenere la E a 21 anni. Inizialmente ha lavorato da padroncino con il marito della cugina, poi quest’ultimo è tornato a fare l’autista per una ditta e le loro strade si sono divise. Da lì ha iniziato a viaggiare all’estero, soprattutto in Europa del Nord e a Est, tra Francia, Olanda e Slovenia. «Questo è un lavoro particolare, più che altro è uno stile di vita che richiede tanto sacrificio, ma con tutto quello che c’è di contorno ti porta a conoscere tante realtà locali e la gente di tanti Paesi. Inoltre viaggiando con il camion conosci le nazioni che visiti in modo meno superficiale, ad esempio Londra è una città multietnica, che da turista non scopri mai fino in fondo, perché magari visiti solo il centro e non ti sposti anche in periferia».

IL DAF DI EMANUELE – Questo XF 460 è il terzo Daf di Emanuele, che ha comprato per il suo compleanno, poi, con un divorzio alle spalle e la nascita di sua figlia Zoe, pensava di mettere la testa a posto e non modificare più i suoi mezzi. Ma con l’incontro della nuova compagna Martina, che ha accettato questa passione, tanto da tatuarsi il logo “Follia” sul polso, è ripartita la voglia di personalizzare i camion («perché per soddisfare un matto c’è bisogno di una folle!»). Così questo Daf è stato acquistato nuovo nel 2019 e ha già superato i 230 mila chilometri, percorsi senza alcun indugio. Emanuele stavolta ha deciso di personalizzare maggiormente gli interni, così da rendere l’ambiente più accogliente, elegante e distintivo.

INTERNI ARTIGIANALI – Emanuele è arrivato con richieste ben precise: «Non voglio polvere in cabina e ci devo anche cucinare dentro, deve essere bello ma pratico, una bellezza naturale». E così è stato realizzato il mobiletto superiore rivestito in pelle marrone con sportelli dedicati in nero, il cruscotto tutto in pelle nera con cuciture rosse a contrasto come il volante, oltre al doppio boomerang ai lati del letto in pelle nera con il logo al centro Daf illuminato di rosso, stesso colore adottato per le altre luci in cabina. Anche i sedili sono tutti rivestiti in pelle nera con scritta Daf sul poggiatesta che ritroviamo anche sugli interni degli sportelli. Invece le tendine laterali e il materasso del letto sono in scamosciato grigio. Infine per il pavimento della cabina è stata usata della pelle marrone che ricorda la radica, che ritroviamo persino sulle staffe dei sedili oltre al “cielo” dell’abitacolo. Su quest’ultimo, al posto del classico oblò, è stato installato il condizionatore di stazionamento scelto in colorazione nera. E a proposito del nero, anche la zona del frigorifero è stata rivestita con la stessa pelle nera utilizzata per gli sportelli superiori, nulla è stato lasciato al caso dal tocco di classe di Davisotti Interni!

LIVREA IN TRE COLORI – Invece esternamente ha optato per una livrea con tre colori, realizzata presso un carrozziere di Rimini. Da Gabry Garage ha installato una serie di accessori come le luci supplementari, il sottoparaurti, la tabella con la scritta illuminata “Follia”, il porta tubi aria posteriore che si illumina con la scritta “Follia” oltre al copri telaio e la ralla lucidati a specchio. I cerchi sono in acciaio verniciati di nero con bordino e dadi in rosso, che richiamano i colori secondari del camion. Ma come lo Scania di Enrico, anche su questo Daf lo spettacolo di notte non manca, grazie a una illuminazione studiata “ad hoc” tutta arancione, in onore alle origini olandesi di questo mezzo. Infine per quanto riguarda gli esterni potremmo dire che alla “follia” non vi è mai fine, così è già in lavorazione un paraurti posteriore molto particolare, realizzato per la prima volta da Gabry Garage e abbinato ai fari posteriori bruniti. Prossimamente lo vedremo quindi in giro con questo nuovo aggiornamento, o chissà, forse ripasseremo prima noi a trovarlo.

LA CAM – Entrambi i proprietari di questi camion lavorano presso il Consorzio Autotrasportatori Marche, che opera nel settore degli autotrasporti dal 1975. Era, appunto, una domenica di luglio di quarntasette anni fa, quando a Jesi si riunivano 21 autotrasportatori che possedevano un solo camion ciascuno (i cosiddetti monoveicolari), per costituire il Consorzio Autotrasportatori Marchigiani CAM, società cooperativa consortile. Gli obiettivi erano chiari, conseguire una presenza maggiore e un peso contrattuale importante nel mercato al fine di offrire tariffe più convenienti, migliorare la logistica dei trasporti in termini di flussi tra andata e ritorno, oltre ad abbassare i costi di esercizio grazie a un’economia di scala. Tutti temi rimasti attuali fino ai giorni nostri tanto da costituire i capisaldi della ditta che hanno portato negli anni a un incremento degli associati e del lavoro.

IN ESPANSIONE – A testimonianza di questo, nell’ottobre 2012 c’è stata l’espansione della sede che, dopo 33 anni di attività nella zona industriale di Jesi, si è spostata nella nuova struttura presso l’Interporto Marche di Jesi, dove dispone ora di una piattaforma logistica al coperto su 10.000 m2 oltre a un capannone da 5000 m2 per gestire l’attività di logistica. Inoltre è presente pure un’area di 2500 m2 con cella frigo dove viene seguita giornalmente la distribuzione, per le regioni Marche e Abruzzo, dei prodotti Parmalat e alimentari in genere. All’esterno, poi, è a disposizione un’area di 10.000 m2, dalla quale partono i trattori agricoli del gruppo CNH, e dove è possibile eseguire dei test specifici su trattori di nuova produzione. Infine, all’ingresso dell’area Interporto è presente una stazione di servizio aperta al pubblico, che oltre all’erogazione di benzina, gasolio e AdBlue offre un efficiente impianto di lavaggio per pulizia di autovetture e mezzi pesanti. La CAM è quindi in grado di coprire praticamente qualsiasi esigenza del cliente, anche grazie alla posizione strategica in prossimità delle strade ad alto scorrimento, oltre a disporre di scalo ferroviario, deposito container e ufficio doganale.

Enrico ed Emanuele sono due amici uniti dalla stessa passione per i camion e per le personalizzazioni. Il primo ha scelto uno Scania S 500 con aerografie ispirate al leggendario film 300, l’altro aveva deciso di smettere con il tuning… e invece è scattata la “Follia” sul suo Daf

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