Il van di Fiat Professional diventa più “auto” e meno “furgone”. Insieme a una meccanica collaudata con motori e cambi aggiornati, diverse novità spostano più in alto l’asticella del comfort e della sicurezza. Lo abbiamo provato per voi su strada e in pista. Prezzi a partire da 27.500 euro iva esclusa

13 Aprile 2022 di redazione

Di Daniele Pizzo

E siamo arrivati a 40 anni, ovvero l’età spartiacque forse più importante della nostra esistenza, i famosi “anta” in cui, nel 2021, entra anche il Fiat Ducato. Un veicolo nato nel 1981, che, dopo quattro decenni di più che onorato servizio, dimostra ancora di essere uno dei veicoli commerciali leggeri di maggiore successo. Le novità sulla scocca si colgono soprattutto sul muso, dotato di nuovo logo Fiat, griglia e paraurti ridisegnati e gruppi ottici ora interamente a led, con una luminosità maggiore del 30% rispetto ai fari alogeni. Si potrebbe parlare di “facelift”, ma non sarebbe esatto, perché le vere novità sono all’interno e nelle motorizzazioni.

STRUMENTAZIONE “FULL DIGITAL” – Il salto di qualità si apprezza in cabina, accogliente come una vettura di fascia media. Il nuovo volante è più piccolo e rivestito in similpelle, con comandi di vivavoce e Cruise Control intuitivi. Il nuovo disegno del pannello porta nasconde gran parte della lamiera prima a vista e permette di alloggiare un’infinità di oggetti, anche voluminosi, come una bottiglia da 1,5 litri. Debutta la strumentazione “full digital”, nella versione top di gamma dotata di schermo da 7” TFT. La plancia cambia più che altro alla sinistra del conducente, dove ora si trova il comando del freno di stazionamento elettrico, e nella parte della console centrale, su cui spicca il nuovo sistema di infotainment Uconnect che integra navigatore con mappe TomTom 3D. L’avvento della più compatta radio digitale ha permesso di ricavare un ulteriore vano grazie al quale si può ricaricare lo smartphone attraverso un sistema a induzione. Invariata la zona davanti ai passeggeri, fatta eccezione per le nuove bocchette. Nuovi anche i sedili, migliorati nell’imbottitura e nei rivestimenti. Lo schienale di quello centrale nasconde un ripiano con clip per fissare block notes o una serie di fogli A4. Nulla cambia rispetto al passato riguardo capienza e portata delle varie versioni. Per quanto riguarda i prezzi, si parte da 27.500 euro, IVA esclusa.

TESTATO SU STRADA – Il primo contatto avviene a Balocco, intorno al centro prove Stellantis. La versione in prova è il Ducato Furgone da 5,41 metri Multijet3 160 CV con cambio manuale a 6 marce. Si apprezza subito la precisione e la sensazione di agilità che trasmette lo sterzo, adesso con servoassistenza elettrica che soppianta la precedente idroguida. La posizione di guida è eretta ma ben salda. La visibilità è ottima in tutte le direzioni grazie all’ampia finestratura. Irrinunciabile il retrovisore centrale digitale – battezzato Digital Central Mirror – che sfrutta la videocamera posteriore. Nella nostra prova l’abbiamo trovato molto utile per la sicurezza e comodo nei parcheggi. Ottima la manovrabilità, grazie anche alla classica posizione rialzata del nuovo cambio manuale a 6 rapporti. La leva si usa poco, perché la coppia è tanta: i nuovi propulsori 2.3 turbodiesel (ora si avviano tramite il pulsante sul piantone) omologati Euro 6D-Final con potenze da 120 a 180 CV vantano una coppia da 320 a 450 Nm. Vibrazioni e rumorosità risultano quasi assenti: se si vuole sentire il motore bisogna davvero tendere l’orecchio.

FLUIDO E BRILLANTE – L’erogazione è molto dolce e fluida, ma il 2.3 litri spinge con brillantezza e per accorgersi delle sue ottime doti di ripresa bisogna osservare la lancetta del tachimetro che sale spedita. Per la nostra prova il carico era di appena 500 kg, ma la prontezza del motore fa pensare che difficilmente il nuovo Ducato andrà in affanno con il massimo del peso ammesso. Qualche pecca? C’è ma si tratta di un dettaglio: i nuovi tasti della radio e del climatizzatore automatico sono un po’ piccoli e ravvicinati. Sbagliarsi sulle prime è facile e dunque si è costretti a distogliere lo sguardo dalla strada per individuare il comando desiderato, ma ci si abitua in fretta. Bene la nuova strumentazione del cruscotto digitale, molto leggibile in ogni condizione di luce.

IN PISTA COL FURGONE – Fiat Professional è talmente sicura dell’ottava generazione del Fiat Ducato che ce lo ha fatto testare anche sulle piste del suo Centro Prove di Balocco. Dopo la prova su strada, abbiamo potuto saggiare le doti del Ducato Maxi con motorizzazione Multijet3 180 CV e cambio automatico a 9 rapporti sul cosiddetto “Misto Alfa Romeo”, circuito che imita curve leggendarie come la Biassono e le Lesmo di Monza, e il “Langhe”, una sorta di Nürburgring da 22 km con compressioni fino al 14%.

UN TEST SEVERO – Il test ci ha fatto apprezzare la stabilità offerta dal reparto sospensioni, capace di assorbire egregiamente anche in velocità le asperità. Forzando la mano si apprezzano l’efficienza di ESC e controllo di trazione, che “salvano” letteralmente da pericolose uscite di strada. Da questo punto di vista si può dire dunque che il nuovo Ducato è sicurissimo, grazie anche a una frenata potente. Menzione d’onore per il cambio automatico “9speed” a 9 rapporti (disponibile pure sul 140 e il 180 CV): i cambi di marcia sono quasi impercettibili e l’“intelligenza artificiale” sa scegliere egregiamente il rapporto più adatto. Alla fine delle nostra prova possiamo dire che il Ducato si conferma una scelta azzeccata per professionisti in cerca di un mezzo comodo, efficiente ed economico. In questa ulteriore evoluzione si è fatto ancora più “auto” e meno “furgone”, superando in scioltezza la boa dei 40 anni. Per lui non esistono crisi di mezza età.

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