Accompagnati da Piero Falla di Renault Trucks Italia abbiamo osservato da vicino tutte le novità del nuovo Renault Trucks T High 2024.

5 Luglio 2024 di Redazione

Più digitale e più sicuro: abbiamo fatto un breve test drive per osservare da vicino le novità del nuovo cockpit (completamente digitalizzato) e dei sistemi di sicurezza da oggi dotati di un impressionante apparato di telecamere e radar

A maggio scorso, al Transpotec, abbiamo assistito alla presentazione dell’ammiraglia Renault Trucks. È il T High 480 2024 per il trasporto pesante, che ci ha impressionato per la nuova plancia di bordo (completamente digitale) e per le tecnologie studiate per garantire la sicurezza sulla strada, anche quella – come si dice oggi – degli utenti più vulnerabili. Così, abbiamo deciso di fare un piccolo test drive per vedere da vicino ogni dettaglio di questo trattore, che si presenta come uno dei più innovativi dell’anno.

Bello e all’avanguardia

Siamo arrivati a Pero, sede di Renault Trucks Italia, e ci siamo trovati davanti a un mezzo molto interessante, anche dal punto di vista estetico. Tutto è organizzato sulla base del nuovo logo Renault Trucks, che viene ripreso sul muso in modo asimmetrico: il marchio è spostato a sinistra, ma l’equilibrio ritorna con un fondo bianco zigrinato a destra e con una piccola ma espressiva nota rossa, a destra, sulla griglia in basso. Anche sui lati, il gioco è lo stesso: il logo Renault Trucks si appoggia in parte su un fondo bianco, in parte sul grigio della cabina. Ma, se è vero che l’aspetto di un camion è importante, quello che conta davvero sono le novità per la sicurezza, che scopriamo facendo un breve giro del T High.

Sistemi frontali

Cominciamo dalla parte anteriore, dove ci sono, in alto, una telecamera frontale, che non manda immagini su un monitor all’interno della cabina, ma che serve a controllare lo spazio cieco sotto il parabrezza anteriore. Se un pedone o un ciclista passano molto vicini al muso del camion in moto, l’autista riceve un allarme che lo avverte del pericolo. Al centro, poi, c’è un sensore per le luci (comandi automatici degli anabbaglianti) e per il tergicristallo che, in caso di pioggia, entra in funzione automaticamente. Infine, in basso, c’è il radar anticollisione. Ma non è finita qui.

Telecamere Frontali

A destra, sul fianco del passeggero, ci sono due radar laterali che “coprono” l’angolo cieco. In realtà fanno di più, perché consentono di vedere (come si dice, “illuminano”) 7 metri davanti al muso del camion e 30 dietro, per monitorare anche il semirimorchio. Questi radar, però, hanno principalmente la funzione di indicare al conducente la presenza di VRU (Vulnerable Road Users), insomma, di passanti o ciclisti. Secondo il GSR (Regolamento generale sulla sicurezza) questi radar sono obbligatori, ma Renault Trucks ha fatto di più, li ha sistemati anche a sinistra, perché su strade strette o in un contesto urbano, anche il conducente più prudente rischia di non vedere ostacoli sensibili. Concludiamo poi con la telecamera posteriore, che è dietro il trattore e quindi sembra inutile. E invece, per esempio in curva, consente una maggior sicurezza. Ovviamente, c’è anche la predisposizione per una telecamera da sistemare dietro il semirimorchio, che sarà analogica, quindi collegata con un cavo, in modo da resistere senza danni ai continui “leva e metti” quando si stacca il trailer. Una piccola chicca finale: gli indicatori di direzione sono al solito posto, ma presentano anche altri due lampeggianti sui fianchi del trattore, in modo da risultare più visibili a chi si dovesse trovare vicino al camion in manovra. Tutto qui? Assolutamente no. C’è un gran numero di ADAS, di cui parleremo più avanti. Adesso, occupiamoci della cabina.

La cabina

Salendo a bordo, abbiamo prima di tutto provato una sensazione di spazio. È dovuta al pavimento piatto, che consente, non solo di stare in piedi comodamente, ma anche di muoversi in piena libertà. C’è poi una comoda zona notte (che non è una novità) con un materasso spesso, soffice e dotato della famosa “amaca”, che permette di vedere la tv (sistemata dietro il lato di guida) comodamente appoggiati. Da non trascurare il piantone dello sterzo che può essere sistemato agevolmente TANTE INFORMAZIONI per trovare la posizione di guida ideale per l’autista. Ma l’impegno maggiore è stato dedicato al nuovo cockpit interamente digitale, che vale la pena scoprire in tutte le sue funzionalità.

Il display centrale

Cominciamo con il display digitale principale da 12 pollici, che svolge una notevole quantità di funzioni, al punto che è in grado anche di calcolare i tempi di guida, non come un tachigrafo, ma come un “consulente” che aiuta il conducente nel suo lavoro quotidiano. E di queste piccole attenzioni (tutte realizzate pensando alla sicurezza e al comfort) la plancia è davvero piena. Per esempio, viene facilissimo controllare la pressione degli pneumatici del trattore e del semirimorchio (in modo da evitare consumi eccessivi). Ma non è tutto, perché la pressione si misura attraverso un sensore inserito sul cerchione.
E se le batterie di quel sensore sono scariche? Che cosa succede? Che i dati non sono più affidabili, per cui sul display centrale appare un avviso che indica se il livello di carica della batteria del sensore è adeguato oppure no. Oppure c’è una funzione che indica, in fase di carico, quanto peso c’è su ciascuno degli assali, in modo da distribuire nel modo migliore le merci sul semirimorchio. Inoltre, per ciascun viaggio, il computer di bordo memorizza tre percorsi diversi con l’indicazioni dei relativi consumi e tempi di percorrenza, in modo da fornire al conducente tre valide alternative per il suo itinerario.

Il touchscreen

Insieme al display centrale, c’è anche il secondo touchscreen multifunzione da 9 pollici, che è dotato di un’interfaccia intuitiva Android Automotive e consente un rapido accesso alle applicazioni. Il conducente può utilizzare i comandi al volante (anch’esso rinnovato) per attivare le funzioni del display principale e del touchscreen ausiliario in assoluta sicurezza, in particolare per la gestione delle chiamate e della musica. Per facilitare la guida, lo schermo visualizza anche l’aiuto alla navigazione e le telecamere, e consente di impostare il clima della cabina, il Webasto ed eventualmente, se serve, il preriscaldamento del motore. I veicoli possono essere dotati anche di un caricabatteria a induzione per smartphone e hanno a disposizione 6 prese USB disposte negli angoli strategici della cabina, compreso quello accanto al letto, che permette di tenere sotto controllo l’andamento del lavoro, anche mentre si sta comodamente distesi nei tempi di pausa.

Qualche nota sul motore

Nel corso del nostro test drive ci siamo goduti anche la meccanica di questo modello. Il motore è il classico D13 da 480 CV dotato di Turbocompound, che funziona con il recupero dei gas di scarico che, spinti da una turbina, forniscono più coppia al motore, consentendo al piede del conducente di essere più leggero sull’acceleratore (che in poche parole significa consumi ridotti). Questo DE 13 ha 6 cilindri in linea con una potenza massima da 480 CV, con coppia massima da 2700 Nm tra i 900 e i 1250 giri/min.

Cambio e rallentatore

Il cambio è un Optidriver AT 2812 a 12 rapporti e 3 retro e la strategia dei cambi marcia gestita dal sistema Optivision Map Based. E parliamo un secondo anche del freno motore potenziato Optibrake+, che ha una potenza frenante di 585 CV, e che con l’aggiunta del retarder idraulico Voith (che sviluppa una potenza frenante di 612 CV) arriva a un totale di 1197 CV. Più che sufficienti anche se ci si trova a pieno carico in una discesa impegnativa.

La sicurezza

Più su, abbiamo fatto cenno ad alcune funzioni tecnologicamente avanzate, ora, però, dobbiamo aggiungere anche una lunga lista di voci che si trovano tutte sul touchscreen in una schermata generale. Ci sono gli ADAS classici (e obbligatori), come la frenata d’emergenza o il controllo del mantenimento della corsia, ma c’è anche il sistema di monitoraggio dell’attenzione del conducente, o l’ISA, il sistema che legge i limiti di velocità dei cartelli stradali e avverte il conducente se li sta superando. Per una guida efficiente e con consumi ridotti (anche con virtuosi tagli delle emissioni di CO2) Renault Trucks ha inserito anche il sistema Optivision Map Based, che rileva salite, discese, curve e rotonde e trasmette tutti i dati topografici al computer di bordo che così, durante il viaggio, può preventivamente stabilire la strategia dei cambi marcia.

Fino a 5 telecamere

Sempre in tema di sicurezza, come abbiamo visto questo T High è dotato di molti occhi che controllano la strada e gli angoli ciechi, ma si può fare di più, perché gli autotrasportatori possono avere fino a cinque telecamere che visualizzano l’intero perimetro del veicolo, il carico e la ralla (un dettaglio utile durante le operazioni di aggancio e sgancio del semirimorchio).

La nostra prova [Guarda il nostro video su YouTube]

Per finire, dobbiamo riassumere le impressioni di guida emerse nel corso del nostro breve test. Abbiamo percorso alcuni km sulle strade della zona industriale di Pero, siamo arrivati in tangenziale e abbiamo imboccato l’autostrada per Malpensa, per poi tornare indietro fino alla sede di Renault Trucks Italia. Un percorso misto che ha messo in mostra tutti i punti forti di questo modello: eravamo partiti per valutare le novità del cockpit e della cabina, ma siamo stati impressionati anche dalle più recenti tecnologie di assistenza alla guida e dal sistema di frenata di emergenza, che garantisce la sicurezza di conducente, carico e degli utenti della strada.

SCHEDA TECNICA RENAULT TRUCKS T HIGH MY 2024
MOTORE: DE 13 da 480 CV
CILINDRI: 6 in linea
COPPIA MAX: 2700 Nm da 900 a 1250 giri/min
OMOLOGAZIONE: Euro VI Step E
CAMBIO: Optidriver AT 2812 (12 rapporti + 3 retro)
CAMBI MARCIA: Optivision Map Based
RALLENTATORE: Optibrake+ (potenza frenante di 430 kW a 2300 giri/min)
SOSPENSIONI: 4 soffietti sotto la cabina anteriori e posteriori pneumatiche con barra stabilizzatrice

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