Non si trovano camionisti e la Lituania apre un nuovo fronte di reclutamento, addirittura in India. Ma possibile che non si riesca proprio a spingere i giovani europei verso la professione?

25 Luglio 2022 di redazione

Per risolvere la cronica mancanza di camionisti, in Lituania, la cargoGO Logistics, dopo aver assunto autisti provenienti dall’Europa Orientale e dai paesi del Caucaso (Bielorussia, Ucraina, Uzbekistan, Russia, Kirghizistan, Kazakistan, Moldavia, Lettonia e Tagikistan) ha deciso di selezionare un primo gruppo di autisti indiani, scelti preferibilmente tra chi ha già esperienze di trasporti internazionali, per avere guidato camion non solo in India ma anche in Paesi come Oman, Arabia Saudita, Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.

L’OFFERTA – Per attrarre i conducenti, cargoGO offre loro alloggi e ha aperto una struttura in Polonia, al confine con la Germania, per ospitare i suoi autisti in viaggio. L’azienda specifica che si accettano anche autisti privi di esperienza, solo sulla base di referenze, utilizzando un sistema per cui i nuovi assunti ricevono una formazione pratica e teorica da istruttori di guida esperti, che spiegano le specifiche del lavoro, condividono consigli utili, soprattutto sulla prevenzione degli incidenti, e introducono i principi della guida ecologica, che tradotto in pratica significa guidare risparmiando sui consumi. I giovani autisti formati in questo modo fanno i loro primi viaggi nei Paesi europei con autisti esperti. A noi però resta un dubbio: con i soldi che si spendono per formazione, trasferimenti, alloggi ecc. non si fa prima ad aumentare i compensi, in modo da spingere più giovani europei verso la professione?

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