Guida autonoma ma sul serio
Da MAN un esempio concreto di guida autonoma che ci piace, con i camionisti normalmente a bordo, che non solo non vengono licenziati, ma lavorano e, ogni tanto, si riposano…
Diciamo la verità: la guida autonoma, per alcuni, è una specie di spauracchio che apre scenari robotici da incubo, con i camionisti destinati all’estinzione. Gli addetti ai lavori sanno perfettamente che non è questa la verità. Ma siccome viviamo nell’epoca delle fake news, qualcuno che ci crede si trova sempre. La realtà della guida autonoma, almeno per il momento, è tutt’altra, e il progetto Hamburg TruckPilot ne è un esempio concreto.
Vediamo di che cosa si tratta…
TruckPilot: come funziona
Il Progetto Hamburg TruckPilot nasce dalla cooperazione tra MAN Truck & Bus e HHLA, Hamburg Hafen und Logistic (“porti e logistica”), per un progetto di ricerca destinato a sviluppare soluzioni di automazione nel trasporto su strada. L’obiettivo è verificare nella realtà le possibilità dell’automazione, integrando autocarri autonomi nel processo automatico di movimentazione dei container. In sostanza, il camionista arriva al porto (per esempio quello di Amburgo), lascia il camion con il suo carico e va a riposarsi. E a scaricare e a caricare ancora ci pensa il suo camion che sulle strade del porto cammina con guida autonoma, senza alcun problema.
TruckPilot: come funziona
«Questo progetto – ha dichiarato Frederik Zohm, membro del Board of Management for Research and Development di MAN Truck & Bus – rappresenta un passo avanti nella guida autonoma. Insieme a HHLA, potenzieremo la tecnologia per ottenere un sistema efficiente per il cliente». Cuore del progetto sono due prototipi di camion dotati di tutti i più recenti sistemi di automazione elettronica, che entreranno in autostrada, la A7, in Germania, attraverso il raccordo di Soltau-Ost, anch’esso completamente automatizzato, e quindi gestiranno autonomamente lo scarico e il carico nel terminal container Altenwerder.
TruckPilot: progetto in tre fasi
Il progetto è diviso in tre fasi. Quella preparatoria, che si completerà entro l’anno. La seconda fase, quella dei test, tra gennaio 2019 e giugno 2020, si svolgerà nei campi prova MAN a Monaco. Infine, tra luglio e dicembre 2020, le operazioni si terranno in un contesto reale. Durante questa fase, in cabina sarà sempre presente un autista “di sicurezza”. Sarà appositamente addestrato per supervisionare i sistemi automatici, L’idea è che, in un prossimo futuro, i camionisti continueranno a essere a bordo e, nei tratti dove la guida autonoma sarà effettivamente possibile, svolgeranno altri compiti legati alla professione, come per esempio elaborare i documenti di trasporto o magari, in caso di padroncini, pianificare i prossimi incarichi, oppure ancora, semplicemente, riposarsi. E nel caso di carico- scarico automatizzati, il conducente potrà lasciare il veicolo e sfruttare il tempo a disposizione per le pause previste dalla legge. Insomma, c’è un modo umano per viaggiare su un camion a guida autonoma: un modo che permette il riposo ed elimina lo stress, mentre il porto lavora (per il carico e un po’ anche per l’autista).