In Germania c'è bisogno di autisti e ci sono ottime possibilità di lavoro

4 Agosto 2022 di Redazione Social

Perché fare il camionista in Germania?

In Germania c’è bisogno di autisti e ci sono ottime possibilità di lavoro. Come europei non abbiamo nessuna difficoltà burocratica, e allora perché aspettare?Facciamo due conti. In Italia, la disoccupazione è molto più alta che in Germania. Basta poco, dunque, per capire dove si trova più facilmente lavoro, soprattutto per gli autisti che da quelle parti scarseggiano. Per cui, se abbiamo il coraggio di cambiare, la voglia di tentare una strada nuova o qualche preoccupazione per l’avvenire, ecco che in Germania possiamo trovare qualche risposta interessante. Tanto più che siamo in Europa, dove non ci sono problemi di permessi di lavoro e dove si vive davvero bene.

Attenzione, però, la Germania ha le sue abitudini e le sue leggi, che vanno rispettate rigorosamente.

Regole per fare il camionista in Germania: parlare tedesco

Innanzi tutto, se vogliamo lavorare in Germania, è indispensabile parlare la lingua. Per questo, si possono frequentare i corsi del Goethe Institut. Ci sono a Roma, Milano, Torino e Napoli, ma anche a Genova, Trieste e Palermo (sfruttando organizzazioni collegate). In alternativa, si possono frequentare corsi online, come i DUO (Deutsch-Uni Online) che, sempre a cura del Goethe Institut, consentono uno studio di gruppo a prezzi contenuti. C’è poi la possibilità di fare corsi direttamente in Germania, frequentando le VHS, cioè le Volkshochschulen, università popolari dove imparare il tedesco è facile ed economico. Per studiare lì, però, occorre prepararsi per tempo, perché serve qualche lavoretto per sbarcare il lunario durante le lezioni e magari anche qualche risparmio per andare avanti senza preoccupazioni.

Regole per fare il camionista in Germania: in attesa dell’occasione e la burocrazia

Mentre studiamo, possiamo “finanziarci” con piccole attività temporanee (per esempio nella ristorazione) che, tra l’altro, ci mettono a contatto con i tedeschi e ci aiutano a familiarizzarci con la lingua. Le offerte si trovano su internet (in siti specifici), sui giornali (gli annunci sono pubblicati il sabato), nelle agenzie di lavoro interinale (che offrono almeno il 30% dei posti) e nelle sedi dell’Ufficio di collocamento tedesco (Arbeitsagentur), che offrono sempre tra le 400 e le 450 mila proposte di occupazione. Insomma, si tratta di un ventaglio di opportunità interessante. Per i primi tre mesi, possiamo vivere senza problemi dovunque vogliamo. Basta la carta d’identità. Poi, però, diventa necessario iscriversi all’anagrafe del Comune in cui ci siamo stabiliti. Una volta trovata una casa, abbiamo tempo due settimane per registrarci. Si fa così: dobbiamo andare alla circoscrizione (che lì si chiama Standesamt). Ce ne sono molte. Ci rivolgiamo al Bürgerbüro, che è l’ufficio nel quel ci si registra. Dobbiamo mostrare la carta d’identità e il contratto d’affitto della casa in cui ci siamo stabiliti. Se siamo ospiti, basta una dichiarazione di chi ci ha accolto in casa. Ci daranno a vista un certificato di residenza e il codice fiscale provvisorio (quello definitivo, arriva a casa dopo due settimane). Infine, dobbiamo andare al Consolato italiano e iscriverci all’A.I.R.E. (cioè, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero).

Fare il camionista in Germania: cosa bisogna fare?

Se non abbiamo amici in Germania che possano aiutarci, uno dei sistemi più facili è cercare sul portale dell’Eures, una rete di cooperazione europea che serve a facilitare la libera circolazione dei lavoratori in Europa. Attenzione, però, perché anche lì non sono tutte rose e fiori. È vero che la patente italiana vale anche in Germania e che quindi non ci sono problemi dal punto di vista burocratico, però è normale aspettarsi qualche preferenza per i tedeschi da parte delle aziende.
Insomma, se un autista di lì guadagna dai 2000 ai 2500 euro al mese (dipende dai länder), noi potremmo anche ricevere proposte al ribasso (non sempre!), ma potremmo contare anche su condizioni migliori e datori di lavoro precisi che rispettano i nostri diritti. Una volta trovato l’indirizzo di un autotrasportatore che ha bisogno di noi, possiamo andare a trovarlo (come faremmo in Italia) o possiamo presentarci per iscritto. Ecco come si fa… Ci vuole una lettera di candidatura Bewerbung. È un termine internazionale che significa che dobbiamo inviare una paginetta sintetica in cui ci presentiamo dicendo chi siamo e che cosa vogliamo. In più, dobbiamo aggiungere un curriculum e le fotocopie delle patenti e dei vari certificati (diplomi, esami sostenuti, referenze di precedenti esperienze di lavoro). Se tutto va bene, dovremo affrontare un’eventuale prova su strada e un colloquio di lavoro e qui le modalità cambiano a seconda dell’azienda cui ci rivolgiamo. In Germania si può essere assunti a tempo indeterminato oppure essere considerati lavoratori autonomi. Occhio, perché in Germania non è come da noi: gli autonomi pagano meno tasse e non ci sono vincoli di tempi. Ci vuole la Partita Iva (come da noi) che si chiede al Finanzamt, l’ufficio fiscale pubblico, cui si presentano il certificato di residenza e il codice fiscale e dal quale si ottiene il numero di Partita Iva. Insomma, i dati parlano chiaro: in Germania ci sono circa 800 mila autisti, ma 300 mila di loro tra poco andranno in pensione e sarà difficile sostituirli. Dunque, le opportunità ci sono davvero, ma vale la pena lasciare tutto e trasferirsi? Questa è una scelta difficile che appartiene solo a ciascuno di noi…

Ci sono 7 commenti

  • Vorrei lavorare in Germania, perché ho dei figli miei che abitano in Colonia si sono trasferiti qui, è di riunire la famiglia, ho il cqc da quanto è stato invigore dal sistema trasporti in suo tempo. Alla quale ho DCEK x trasporti. Ho voglia di cambiare a Dio volente, leggendo questa inserzione è possibile, parlo al 50% inglese è capisco, sono stato quasi x tutti i continenti.

  • Vincenzo Amorelli

    Non è una proposta allettante tenuto conto che, lo stipendio proposto dalla Germania in Italia è anche superiore facendo il camionista e lavorando per aziende serie..

  • 2.000/2.500😂😂😂😂😂mi faccio una risata li stesso stipendio dell Italia ma prendete per il sedere una persona si deve spostare per questa miseria….pensavo che in Germania gli stipendi erano più alti …si va a morire di fame perché.da loro la vita costa…cercate autisti non li troverete mai fate un offerta di € 6.000.00 forse qualcuno ci verrebbe..😂😂😂😂

  • Vorrei raccontare la mia esperienza al riguardo… Vivo in Alto Adige e sono bilingue (tedesco e italiano), appena preso patente CE, CQC e ADR decido di lavorare in Germania, sicuro che il pilastro europeo avrebbe saputo offrirmi il meglio. Ho fatto tre colloqui di persona, con aziende disposte ad assumermi da principiante e ad occuparsi anche di trovarmi un appartamento. Ma la verità è che dei €3500 e oltre mensili offerti ai principianti (viaggi lunga distanza nazionali), €500 sono spese variabili e almeno €1200 vanno in tasse! Da quello che resta va poi sottratto un caro affitto, delle care utenze e soprattutto delle spese di riscaldamento assurde, causate da una crisi energetica senza precedenti che attualmente sta affliggendo tutta Europa ma la Germania in particolare. Credevo nell’espatrio, ma mi sono reso conto che la 13a e 14a italiana, e la possibilità di trovare comunque aziende rispettabili e serie sotto ogni punto di vista anche qui in Südtirol sono più convenienti. Questa è la mia esperienza nell’ambito di trasporto a lunga distanza, da dipendente principiante, può essere che per altre categorie di camionisti il trasferimento convenga, come riportato nell’articolo è una decisione che spetta ad ognuno individualmente, mi è sembrato comunque utile raccontare quanto da me visto.

  • Anche in Germania sorvono i requisiti come in Italia?

    In Italia per diventare padroncino 2022 bisogna soddisfare una serie di requisiti che prevedono:

    essere in possesso della patente C;
    aver conseguito l’attestato di capacità professionale e il CQC;
    essere iscritti all’albo degli autotrasportatori;
    avere la licenza per gli acquisti;
    acquistare il mezzo o i mezzi;
    essere in possesso dell’attestato che autorizza al trasporto merci per conto terzi e in particolare per carichi non superiori ai 115 quintali;
    garantire una capacità finanziaria, cioè dimostrare di avere un rendita pari a cinquantamila euro, per cui bisogna richiedere una visura catastale o presentare fatture che dimostrino che sono stati comprati mezzi di costo pari a 50mila euro;
    dimostrare l’onorabilità, cioè compilare una dichiarazione personale, per cui è poi compito della provincia procedere alle dovute verifiche.
    Infine, per diventare un padroncino bisogna conseguire la dovuta idoneità professionale, che si ottiene frequentando un corso di formazione che prevede lo studio di diverse materie, tra cui il diritto, per poi sostenere un test scritto. Solo se si supera il test scritto si ottiene l’idoneità professionale.

  • 2000-2500€ ? Vi siete confusi un po con le cifre….questi soldi si riescono a guadagnare facilmente anche nel belpaese.

  • Sono un grande camionista, cerco lavoro e voglio un lavoro, grazie mille

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