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Karakorum Highway: l’autostrada del cielo

redazione by redazione
26/08/2021
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Karakorum Highway: l’autostrada del cielo
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Collega la Cina al Pakistan ed è la strada asfaltata internazionale più alta del mondo. Quasi abbandonata dopo gli attentati alle Torri Gemelle del 2001, la Karakorum Highway è tornata alla ribalta come uno degli anelli portanti della “Nuova Via della Seta”, che dalla Cina porta fin dentro il cuore dell’Europa.

La strada degli “ottomila”

La Karakorum Highway è stata inaugurata nel 1978, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue, versato dai tanti operai, cinesi e pakistani, morti a centinaia durante i 20 anni necessari per la sua realizzazione. Lunga quasi 1300 chilometri, si snoda attraverso la catena montuosa da cui prende il nome, il Karakorum appunto. Grazie al passo del Khunjerab, posizionato a un’altitudine di 4693 metri sul livello del mare, è la più alta via asfaltata del mondo ad attraversare dei confini internazionali. Questa strada rappresenta l’ideale proseguimento dell’antichissima Via della Seta e, una volta arrivata in territorio pakistano, si incontra con la Grand Trunk Road. Entrambe queste strade permettono poi l’accesso a cinque membri del cosiddetto “club degli ottomila”, le montagne più alte del mondo, tra cui il K2 (8611 m) e il Nanga Parbat (8125 metri).

Tra natura e terrorismo

Di certo chi sceglieva di viaggiare su questa “autostrada del cielo” sapeva degli scherzi del meteo. Quello che però l’ha resa davvero pericolosa è stato l’uomo, il più letale e imprevedibile tra i predatori che abitano il nostro pianeta. La strada, infatti, attraversa zone molto calde dal punto di vista geopolitico, ha sempre avuto un ruolo strategico nel conflitto militare tra India e Pakistan. Negli anni scorsi è stata a lungo considerata ad altissimo rischio per il terrorismo islamico di matrice talebana. Gli autobus crivellati da colpi di mortaio e distrutti dal fuoco sono rimasti sulla strada per molti mesi, come monito per turisti e conducenti. Coinvolta suo malgrado nell’escalation terroristica mondiale, e soggetta inoltre a disastri ambientali quali alluvioni e terremoti, la Karakorum Highway ha iniziato un declino che sembrava inarrestabile. Ma, quando tutto sembrava perduto, ecco la vera e propria “luce in fondo al tunnel”.

La KKH non è una strada per i cuori teneri

L’incredibile rinascita

Con la loro folle idea di ricostruire interamente la KKH, i cinesi hanno dato vita infatti a un nuovo scenario. La ricostruzione dell’autostrada del cielo, infatti, si colloca nel progetto di creazione della Nuova Via della Seta, ovvero un’iniziativa strategica della Repubblica Popolare Cinese per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali. Le aree interessate sono la Cina, l’Asia centrale, l’Asia settentrionale, l’Asia occidentale e i Paesi lungo l’oceano Indiano e il Mediterraneo, Italia compresa. La Cina si è presentata sullo scacchiere delle infrastrutture mondiali fondando la Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture (AIIB), con un capitale di 100 miliardi di dollari USA, di cui la Cina sarebbe il principale socio. Una bella porzione di questi miliardi sono stati offerti al Governo pakistano, per la ricostruzione della Karakorum Highway. 806 km dal cuore del Pakistan fino al confine cinese da rimettere a nuovo Sono bastati 36 mesi alla poderosa macchina organizzativa cinese per costruire i cinque tunnel e tutti i ponti. Inoltre, per garantire modernità e sicurezza a un percorso del tutto ritoccato, sono state create nuove barriere per il contenimento delle frane. Che dire, strabiliante!

La nuova KKH sul lago Attabad: tunnel e ponti mozzafiato costruiti in tempo record
Tags: autostradaautostrada del cieloKarakorum Highwayvia della seta
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