19 Novembre 2014 di staff

Si ispira ai truck del Nord Europa, con strisce adesive e verniciatura bicolore: al suo interno trionfa la pelle, con rivestimenti artigianali della cabina realizzati in prima persona dal suo autista.

Se fin da piccoli scatta la scintilla per una passione sappiamo bene quanto sia difficile ignorarla una volta cresciuti.

Quanti di voi hanno intrapreso questa professione proprio perché ogni mattina dalla loro finestra vedevano il proprio padre partire per un viaggio?

Sicuramente in tanti, e così è stato anche per Denis Bonan, oggi trentatreenne e autista di questo Mercedes-Benz Actros Mp3 18.51 dell’azienda di famiglia.

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Appena finiti gli studi di ragioneria – ci racconta Denis – ho fatto subito le patenti e ho iniziato immediatamente a lavorare sul camion.

Mio padre non mi ha fatto alcun tipo di pressione, anzi avrebbe voluto che proseguissi ancora gli studi, ma ha accettato la mia scelta di vita.

I primi viaggi li ho fatti con una motrice nel ’99 senza allontanarmi troppo da casa, poi nel 2001 sono salito sul bilico e dal 2010 guido l’Actros.

L’abbiamo acquistato nuovo quattro anni fa e fino ad oggi ha percorso circa 570.000 km. Di solito trasportiamo carta e prodotti sanitari principalmente nel Nord e Centro Italia, con consegne in Lombardia, Piemonte, Triveneto ed Emilia Romagna. In passato abbiamo lavorato anche nel Sud Italia, ma ora con la crisi preferiamo restare nelle nostre zone.

LA PERSONALIZZAZIONE.
La scelta dell’Actros – continua Denis – è stata naturale in quanto siamo legati al marchio della Stella praticamente da quando è nata l’azienda, oltretutto il concessionario è il più vicino rispetto a quelli concorrenti e, al di là della questione geografica, ci siamo sempre trovati bene con questi veicoli.
Il blu degli esterni fa parte del catalogo colori ufficiale e mi è sempre piaciuto:
se ne vedono pochi in circolazione e poi era lo stesso del mio precedente camion!

Tuttavia volevo che si distinguesse dagli altri e ho preso ispirazione dai truck del Nord Europa, che lasciano da parte aerografie esagerate e puntano tutto sull’accostamento dei colori e sulle decorazioni geometriche.
Ho applicato delle strisce bianche adesive sulle fiancate, sugli specchietti, sui profili interni del mascherone frontale, sul paraurti e sulle minigonne, creando un forte contrasto tra i due colori. Sono molto soddisfatto dell’effetto che sono riuscito ad ottenere, che ho pensato bene di enfatizzare ulteriormente verniciando di bianco anche i gradini e i cerchi Alcoa Durabright.

Quest’ultimi li ho scelti principalmente per una questione estetica e per la facilità di pulizia: grazie al particolare trattamento DuraBright infatti bastano acqua e sapone per lavarli rapidamente e farli risplendere sotto la luce del sole, non devo perdere tempo a lucidarli! Infine ho aggiunto qualche scritta che mi rispecchiasse, come le mie iniziali sul lato della cabina e “Nightflyer” sotto ai finestrini”.

Un soprannome che ben si addice a Denis, che inizia a lavorare verso le 2 di notte per poi rientrare in giornata:“Ormai mi capita raramente di dormire nel camion – conclude Denis – le tratte sono tutte abbastanza brevi e, partendo così presto, mi permettono di tornare prima del tramonto”.

MERAVIGLIA BLU.
Due invece le motivazioni che si celano dietro alla scritta “The Blue Wonder” sopra la targa. La prima è quella più semplice, con una interpretazione letterale della stessa che vuole quindi sottolineare la bellezza estetica del camion, mentre la seconda è più ricercata e solo pochi appassionati di motori l’avranno colta.
Denis ha voluto infatti celebrare il famoso “Blue Wonder”, uno speciale veicolo adibito al trasporto delle Formula 1 della metà degli anni ’50 del Team Mercedes-Benz.

Costruito sulla base del telaio tubolare della Mercedes Benz 300 S, con parti di carrozzeria della 180 sedan, aveva il compito di garantire tempi rapidissimi di trasferimento tra i circuiti e la factory tedesca.
Per raggiungere questo scopo i tecnici Mercedes avevano ben pensato di montare il motore della leggendaria 300 SL Gullwing, un sei cilindri a iniezione diretta da 215 cavalli! Un vero mostro per l’epoca!

IL MODELLO DI SERIE
La terza generazione dell’Actros è stata lanciata nel 2008 ed era disponibile in sei classi di potenza, da 235 kW (320 CV) a 350 kW (476 CV), per i V6 e in tre classi di potenza, da 375 kW (510 CV) a 440 kW (598 CV), per i V8.
L’Actros adottava di serie una versione evoluta del cambio automatizzato PowerShift Mercedes per tutte le applicazioni onroad: attraverso un sistema di sensori integrato che misura costantemente l’inclinazione del manto stradale e confronta i dati rilevati con la velocità del veicolo e la posizione del pedale dell’acceleratore, il cambio innesta il rapporto più adatto alla situazione di marcia.

Tre le cabine disponibili (Drive- Space, HighSpace e MegaSpace) con allestimento
Advantage di serie che includeva Radio CD Professional, aria condizionata, sedile autista pneumatico, lettino inferiore lusso, cruise control (tempomat), cambio automatizzato Power-shift 12 marce e garanzia di 3 anni/450.000km sulla catena cinematica.
In aggiunta all’allestimento di serie Advantage era disponibile su richiesta l’allestimento Excellence, specifico per il mercato italiano, che comprendeva numerosi equipaggiamenti esclusivi per il comfort, il design e l’ergonomia interna della cabina (solo per HighSpace e Mega- Space), come il tetto scorrevole ad azionamento elettrico, il volante in pelle, il frigorifero da 25 litri e il condizionatore Webasto Air Top 2000.

IN CABINA
Prima ancora che fosse immatricolato il concessionario ha permesso a Denis di portare il camion a casa per poter lavorare sugli interni.
Il giovane autista aveva in mente una chiara idea di come doveva diventare la sua cabina e per questo motivo ha deciso di fare tutto da solo, con l’aiuto di un amico e del cugino.
Con il camion fermo nella rimessa Denis ha smontato a tempo perso l’intera cabina nei weekend e, armato di pazienza, ha imbottito di gomma piuma i pannelli porta, il soffitto e il retro cabina e li ha rivestiti in pelle con lavorazione capitonné seguendo un disegno a rombi.

Nel frattempo ha mandato a verniciare nella stessa tonalità panna l’intero cruscotto e le restanti parti in plastica. L’interno iniziava a prendere forma e, per rispettare la volontà di fare tutto da solo, Denis ha preso tutte le misure delle tende, ha comprato la stoffa e le ha fatte realizzare dalla madre con l’aiuto di una sarta professionista.

Mancava ancora un tocco personale e così ha chiesto aiuto a un amico, che ha
aerografato su un pannello in compensato circolare rivestito in pelle una rosa dei venti,
un simbolo che per Denis è espressione di libertà.
In ultimo per evitare di rovinare i sedili in pelle di serie, sono stati montati dei coprisedili panna e neri con il logo Mercedes-Benz ricamato nella parte alta dello schienale.

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