In Italia sono più di 200 i furti di camion ogni mese, e della maggioranza di loro non si sa più nulla. La soluzione potrebbe essere tecnologica, ma siamo sicuri che ce la possiamo permettere?
Dati allarmanti
Le strade sono sempre meno sicure per gli autotrasportatori che, al rischio imprenditoriale e a quello legato molto semplicemente al viaggiare, per migliaia di chilometri ogni anno, su strade spesso dissestate, devono aggiungere anche quello della incolumità della loro persona e dei loro mezzi, a causa dei furti e delle rapine ai loro danni. Nel 2020, l’anno orribile dell’emergenza Covid, secondo le rilevazioni della Polizia di Stato, in Italia sono stati rubati 2435 tra autocarri e autoarticolati (TIR).
E ciò che più rammarica è che rispetto ai periodi precedenti, le Regioni più “a rischio” restano sempre le stesse: la Puglia conduce la classifica delle maglie nere, con 541 furti all’anno. Seguono Lombardia (331) e Campania (282), quindi Lazio (272), Sicilia (188) ed Emilia-Romagna (133). E dovunque c’è poco di cui essere contenti, perché 2435 camion in un anno significa 46 camion ogni settimana, più di sei al giorno. Uno ogni 4 ore, tutti i giorni, domenica e festivi compresi.
Dagli alimenti all’elettronica
I veicoli maggiormente presi di mira sono quelli che trasportano i beni più facilmente smerciabili: alimentari, cibi e bevande, elettrodomestici e prodotti di elettronica di consumo, tabacco, abbigliamento e calzature, cosmetici e articoli per l’igiene. In questa classifica sono recentemente entrati i medicinali, una novità probabilmente legata all’attualità. Non a caso i vaccini sono trasportati sotto rigida scorta, perché in questo momento sono beni molto appetibili. Ma che fine fanno i camion depredati? Questo è un mistero che qualcuno prima o poi dovrebbe prendere di petto: di fatto, un camion non è un propriamente piccolo.
Cosa possiamo fare?
Senza dubbio, dunque, un aggiornamento della sicurezza risulta la soluzione più urgente da prendere contro i furti di camion. Un buon esempio per tutti è il nuovo Actros, in cui le stesse telecamere utilizzate per i sistemi di sicurezza attivi durante il viaggi, quando si è in sosta consentono di “coprire” e sorvegliare tutto il perimetro del camion. Così, al camionista in cabina o in cuccetta, basta premere un pulsante vicino al lettino per vedere sul monitor quello che sta accadendo attorno al camion, potendo così dare l’allarme senza aprire la porta e scendere dal camion. Con un grande vantaggio per la sua sicurezza e quella del veicolo. E anche la telematica può essere d’aiuto, con la possibilità di tracciare in tempo reale Tir, camion e furgoni, allertando le centrali operative delle flotte in caso di fermate o deviazioni impreviste. «La possibilità di monitorare e localizzare la propria merce attraverso una Centrale Operativa h24 – dice Gianni Barzaghi di Viasat, – è una risorsa per le aziende di autotrasporto, che consente loro di risparmiare in termini di risarcimento e di incrementare la tutela del carico e di chi lo trasporta». È dunque questa la nuova frontiera: una sorta di scorta elettronica sempre attiva, per sorvegliare e geolocalizzare continuamente il veicolo, abbattendo così i costi operativi e migliorando anche i livelli di servizio.