Trasportare vino e olio non è facile, perché sono prodotti che si rovinano facilmente e perché ci sono molti passaggi (trasporti, magazzini, distribuzione e ultimo miglio), che vanno ben controllati.

OLIO E VINO: VIAGGI DIFFICILI

Se è difficile fare trasporti a temperatura controllata, anche la logistica del vino e dell’olio pone molti problemi, perché far passare prodotti così delicati dalla vigna o dall’uliveto fino alla tavola dei consumatori, richiede una filiera fatta di trasporti, magazzini, distribuzione e ultimo miglio che deve funzionare come un orologio. E così «Uomini e Trasporti» (il giornale di Federservice) e la Cia-Agricoltori italiani hanno organizzato una tavola rotonda per affrontare il tema e indicare la necessità di un patto tra produttori e trasportatori per difendere una delle nostre eccellenze.

NÉ NORMATIVE NÉ DIALOGO

Il problema più importante è che sia il vino che l’olio soffrono i viaggi e, tra oscillazioni, sbalzi termici, illuminazione troppo forte si rovinano facilmente. Eppure non esiste una normativa che stabilisca come devono essere fatti questi trasporti. Così, il mercato va avanti senza regole e, accanto a trasportatori scrupolosi, ce ne sono altri che vanno avanti come possono. Però, il problema sta anche nel fatto che i trasportatori e produttori non si parlano e così non si creano le competenze specifiche (per esempio sui mezzi più giusti o sugli imballaggi migliori) per tutelare i prodotti.

L’INIZIO DI UNA RIFLESSIONE

E su questo punto è intervenuto Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia- Agricoltori italiani, perché – secondo lui – la logistica va incorporata nei progetti di filiera di vino e olio. Come dire che, solo se mettiamo in stretto contatto la logistica e l’agricoltura, si possono superare i problemi legati ai trasporti e allo stoccaggio. Sono poi intervenuti in tanti, da Clara Ricozzi, presidente dell’OITA (che si occupa del trasporto di alimenti) a Giuliano Boldorini (direttore commerciale di Fercam), fino a Franco Fenoglio (presidente e AD di Italscania). Insomma, è stato un passo iniziale che ha coinvolto tutti e che potrebbe essere l’inizio di una riflessione su trasporti così delicati e così importanti.

ECCELLENZE DA PROTEGGERE

Una possibile conclusione è che se i prodotti sono particolarmente deperibili, occorrono trasportatori (e un’intera filiera) che sappiano accompagnare nel modo migliore i trasferimenti di vino e olio, senza comprometterne le qualità, il gusto e, ovviamente, il valore.

MOLTE VOCI IMPORTANTI

Il convegno, moderato da Daniele D’Ubaldo, direttore di «Uomini e Trasporti», è stato arricchito dagli interventi di Dino Scanavino (Cia) e, da sinistra, di Giuliano Boldorini (Fercam), Franco Fenoglio (Italscania) e Clara Ricozzi (OITA).

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