Teoricamente quella del padroncino, in Italia, potrebbe essere un’attività redditizia, perché la stragrande maggioranza del movimento merci avviene su gomma

28 Dicembre 2019 di redazione

DICONO CHE LA CRISI SIA FINITA, MA LA LETTERA DI UN PADRONCINO IN DIFFICOLTÀ CI FA PENSARE A UN LAVORO SEMPRE PIÙ DIFFICILE E CHE OFFRE SEMPRE MENO SODDISFAZIONI…

Ci ha scritto un lettore, Simone Quaggio, che nella sua lettera ci dà lo spunto per una riflessione: conviene davvero fare il padroncino oggi? Simone ci racconta le sue difficoltà: «Ho 37 anni appena compiuti – dice – sono di Mariano Comense in provincia di Como. Ho iniziato a lavorare come camionista a 20 anni, seguendo le orme di mio padre, e sono sempre stato indipendente. Trasporto mobili tra Lombardia e Veneto. Parto tutte le sante domeniche sera, faccio 600/700 km ogni giorno (3/4 viaggi a settimana) e dormo fuori in media 4 notti a settimana. Amo il mio lavoro, la mia vita da camionista, ma ora come ora la concorrenza sleale dei Paesi dell’Est Europa e le leggi sempre più restrittive mi stanno facendo passare l’entusiasmo. Le aziende dell’Est hanno più facilità di crescere a livello economico e produttivo, rispetto a quelle italiane. Se il Governo pensasse di incentivare le aziende italiane, soprattutto quelle medio-piccole, ci guadagnerebbero tutti: igiovani si avvicinerebbero di più al nostro settore e si creerebbero nuovi posti di lavoro; ma con i costi del carburante che salgono sempre di più, tasse e assicurazioni, i margini di guadagno si riducono al minimo e, automaticamente, si perde terreno con la concorrenza dell’Est. Ci sono dei giorni che me lo domando: “Ma se tornassi indietro, lo farei ancora questo lavoro?”. Nonostante, a distanza di 16 anni, mi piaccia ancora molto, non lo so più, perché come padroncino faccio molti sacrifici che ormai non mi vengono più ripagati!».

Ha ragione il nostro amico? Abbiamo chiesto il parere di Salvatore Petrucciani, esperto di impresa.

«Teoricamente – ci dice Petrucciani – quella del padroncino, in Italia, potrebbe essere un’attività redditizia, perché la stragrande maggioranza del movimento merci avviene su gomma. Oggi, però, rimanere a galla è difficile. Uno dei motivi principali è che la microimpresa o l’impresa a livello familiare è poco agevolata gia a livello amministrativo che fiscale. La recente riforma del diritto societario prevede procedure per la realizzazione della microimpresa notevolmente più snelle rispetto al passato, ma, dal punto di vista fiscale e gestionale, la situazione resta ancora complessa».

 

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