Le cifre sono sempre quelle: l’80% delle merci viaggia su strada. Se i camionisti si fermassero per 4 giorni (solo 4!), l’economia italiana entrerebbe in crisi

31 Ottobre 2019 di redazione

Qualche anno fa, un nostro amico ci raccontò di un padroncino siciliano che aveva inventato un curioso modo di lavorare: faceva un carico di collettame, lo metteva sul treno, poi tornava indietro con il camion vuoto, lo riempiva di altra merce e partiva come una freccia verso Milano. Dopo aver passato la notte in viaggio, arrivava al magazzino del suo cliente, scaricava, poi correva alla stazione, caricava le merci che aveva messo sul treno il giorno prima e tornava allo stesso magazzino e scaricava un’altra volta. Così, con un solo viaggio, ne fatturava due. Certo, pagava il trasporto del treno, ma gli rimaneva qualcosa in tasca e in più, sembrava un trasportatore più grande. Era una bella idea che, a quei tempi, funzionava e che oggi ci commuove e forse ci fa sorridere, perché quel trasporto avventuroso è finito. Però tutti noi veniamo da lì. Le nostre aziende sono cresciute così, con un po’ di fantasia e tanta fatica. Qualcuno è stato troppo furbo ed è finito male, altri sono stati più bravi e sono cresciuti. In ogni caso, la storia del nostro autotrasporto è questa e la nostra tradizione, le nostre storie (belle o brutte), i nostri spaventosi sacrifici, che tutti noi abbiamo fatto e che molti hanno dimenticato (perfino chi li ha fatti), hanno creato una rete efficiente, propositiva, professionale che porta sulle spalle l’intero mondo produttivo.

Facciamoci sentire!

Le cifre sono sempre quelle: l’80% delle merci viaggia su strada. Se i camionisti si fermassero per 4 giorni (solo 4!), l’economia italiana entrerebbe in crisi e nelle città comincerebbero a mancare alimenti, medicine, carburante… eppure – nonostante il trasporto e i camionisti siano così fondamentali – nessuno ne parla. È tutto dato per scontato. E la situazione non migliora. Ma se il trasporto non diventa un argomento importante, se non impariamo a farci sentire, gli incentivi per svecchiare il parco circolante e mettere su strada mezzi nuovi, più puliti e più sicuri, verranno concessi per altre finalità. Con il risultato che l’autotrasporto sarà sempre meno considerato.

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