The Highway Killer: può sembrare il titolo di un film americano ma purtroppo è l’appellativo che John Boyer, camionista, si è “conquistato” con una serie di efferati omicidi sulle autostrade americane

20 Aprile 2022 di redazione

The Highway Killer: può sembrare il titolo di un film americano ma purtroppo è l’appellativo che John Boyer si è “conquistato” con una serie di efferati omicidi sulle autostrade americane. A vederla fare l’autostop a lato di una delle grandi Highway americane, non bella ma vestita in modo provocante, poteva sembrare una buona idea darle un passaggio, farla salire nella cabina del camion per poi stare a vedere come andava a finire. Invece non era una buona idea per niente. Finiva sempre allo stesso modo. Con un corpo steso con malagrazia ai bordi di una strada, una di quelle non troppo battute, a volte nascosto a volte neanche tanto. Un corpo e basta, non più una donna o una ragazza, ma una sorta di marionetta a cui hanno spezzato i fili. Una scena questa che si è ripetuta tante volte, forse decine. In Tennessee, Nord e Sud Carolina, più in generale in tutto il Sud Est degli Stati Uniti. Mai in Georgia però, non per rispetto verso le prostitute dello Stato, ma semplicemente perché in Georgia viveva l’assassino, insieme alla madre, nonostante avesse ormai superato i cinquant’anni. 
John Boyer, di professione camionista, a vederlo può sembrare molte cose ma non un serial killer, il viso aperto e un po’ paffuto, la barba chiazzata di bianco ne fanno una sorta di Babbo Natale fuori stagione, oppure un nonno benevolo con il sorriso sempre pronto. Uno di cui ci si può fidare insomma, uno di quelli che se ti invitano a salire in cabina non fai troppe storie, ti assicuri che abbiano i soldi ed è fatta. Invece Boyer sotto la sua barba curata e lo sguardo amichevole nasconde un mare di rabbia e un odio feroce verso le donne. Che viene fuori dopo aver consumato il rapporto. O almeno così è stato per la prima vittima accertata, una prostituta di 25 anni, con cui, come spiega incredibilmente calmo, ha avuto un diverbio in merito al pagamento e l’ha quindi strozzata con la cintura di sicurezza, prima di gettarla giù dalla cabina nei dintorni di un parco per roulotte. Un gesto compiuto in fretta e furia, con la stessa noncuranza con cui si butta la spazzatura. Troppo in fretta. Boyer lascia infatti una traccia di Dna e il suo profilo genetico è già nell’archivio delle forze dell’ordine per qualche errore commesso in gioventù. Dato che la vita non è mai e proprio mai un telefilm, figuriamoci un film, ci vogliono due anni perché il laboratorio analisi della polizia di Stato riesca a ottenere la mappatura del DNA dell’assassino. Troppo tempo. E a Boyer non lo si può regalare il tempo, perché come si scoprirà tragicamente più avanti lui lo sa mettere a frutto in quel suo modo malato.

The Highway Killer: professione camionista killer

Stavolta però lo beccano e confessa quasi subito. Bene, tutto risolto. Pare. Solo che durante l’interrogatorio Boyer si confonde, parla di altre donne, di altri incontri con prostitute, chiede chi è esattamente quella che hanno trovato. E allora gli investigatori cominciano a farsi delle domande, ad esempio su di un omicidio di qualche anno prima, con il corpo di una prostituta ritrovato in un parcheggio della Interstate 20, nelle vicinanze di Florence, ad appena trenta chilometri da dove Boyer stava parcheggiato con il suo camion. E poi sulla morte di Rose Marie, un’altra prostituta di 26 anni, trovata avvolta in un tappeto in un’area industriale. Il profilo della vittima anche in questo caso corrisponde: Rose Marie è piccola e magra, proprio come piacciono a Boyle, che pure è un colosso d’uomo, grande, grosso e grasso. È soltanto l’inizio. Il camionista confessa i tre omicidi, ma secondo chi indaga dietro c’è molto di più. Decine di casi irrisolti, decine di corpi spezzati, abbandonati ai lati della strada. Abbastanza perché Boyle, su cui ancora oggi continuano le indagini che comprendono anche un bel po’ di donne comparse e mai più ritrovate, si guadagni il nomignolo di Highway Killer.

 

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