La grande festa per i 50 anni del V8 ha raccolto un pubblico pieno di allegria e di curiosità

29 Giugno 2019 di redazione

La grande festa per i 50 anni del V8 ha raccolto un pubblico pieno di allegria e di curiosità. Ma, oltre ai tanti eventi, ai premi e alle celebrazioni, di cui parliamo qui, va segnalato anche il breve convegno sui temi dell’ecosostenibilità e della sicurezza e sulle dure condizioni di lavoro dei conducenti di mezzi pesanti.  Franco Fenoglio (presidente e AD di Italscania) ha introdotto il tema parlando di uno dei nodi principali della professione del camionista: il fatto che mancano gli autisti. Tra gli altri intervenuti, Amedeo Genedani (presidente di Confartigianato Trasporti) ha chiarito che ce ne vorrebbero 20.000 e che non è solo un problema italiano, ma addirittura europeo. E Riccardo Stabellini, che cura la gestione dei trasporti di Barilla, ha ricordato la necessità di “umanizzare” i rapporti all’interno dei magazzini di logistica, dove gli autisti aspettano fino a 10 ore per caricare o scaricare e dove non ci sono né bar né servizi igienici. Insomma, la festa del V8 è cominciata dal lato giusto, dai problemi veri della categoria. Poi, però, è arrivata la festa…

I 50 anni del V8

Ovviamente, all’ingresso di Italscania brillava un grande V8 con tutta la sua fantastica storia. Nel 1969, infatti, gli ingegneri  svedesi stupirono il mondo presentando un motore diesel V8 di 14 litri da 350 cv. In quegli anni, i motori dei camion ne avevano al massimo 250 e quella riserva di potenza in più conquistò i trasportatori. Oggi, quel motore è stato messo da parte perché il 14,2 litri del 1969 pesava 334 chili, mentre i V8 di oggi, che hanno una cilindrata di 16.400 cc e una potenza addirittura doppia, pesano esattamente lo stesso. Nuovi materiali, nuove tecnologie e nuovi sistemi ausiliari avanzati hanno aggiornato il V8, ma il design di base e il principio del sistema modulare rimangono uguali.  Ma che cosa ha reso così mitico questo motore? Gli svedesi di Scania parlano di sostenibilità economica e di consumi ridotti, ma i camionisti italiani parlano anche di una potenza mostruosa e di un rombo che si riconosce al primo istante. Insomma, il V8 (quello di ieri e quello di oggi) risponde in pieno alle esigenze del trasporto contemporaneo, ma porta con sé anche uno straordinario carico di emozioni. Tant’è vero che, durante questa manifestazione, Scania ha inaugurato il Museo del V8, con raccolte fotografiche di camion d’epoca e personaggi storici, motori in esposizione e tante chicche per gli appassionati. 

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