Siamo stati alla presentazione del Mercedes Benz eActros. Il primo mezzo pesante elettrico della Stella che promette di lavorare come un camion a gasolio.

13 Ottobre 2023 di Redazione

È stata una bella festa, con più di cento giornalisti di tutta Europa che si sono riuniti per assistere alla presentazione dell’eActros 600, il primo mezzo pesante elettrico che si affaccia sulle nostre strade e che promette di lavorare come un camion a gasolio. E infatti, per chiarire che non si tratta di un veicolo dimostrativo, ma di un vero e proprio strumento di lavoro, la presentazione è avvenuta in una grande stazione di servizio nei pressi di Amburgo. Naturalmente, c’era tutto lo staff che aveva progettato e realizzato questo Actros e c’era Karin Radström, CEO di Mercedes-Benz Trucks, che ha subito spiegato:

«Come nessun altro truck con la stella prima d’ora, l’eActros 600 rappresenta la trasformazione del trasporto merci su strada verso la neutralità carbonica. Il veicolo è dotato di una tecnologia di propulsione all’avanguardia, in grado di offrire un’efficienza energetica molto elevata e una maggiore redditività».

E allora vediamolo bene da vicino.

Fino a 1000 km al giorno

Come funziona il trasporto con un camion del genere?
Prima di tutto, l’autonomia: 500 km, provati, testati e certificati. Per fare trasporti la linea questo eActros percorre la sua strada per 4 ore e mezzo, poi si deve fermare per i tre quarti d’ora di riposo e a quel punto – se ci sono le infrastrutture giuste – fa una ricarica che gli consente di passare dal 20 all’80% e di riprendere la strada in tutta tranquillità. Ovvio che ci vogliono colonnine adeguate (e che al momento non ci sono), ma in futuro gli autotrasportatori potranno trovare su strada colonnine CCS fino a 400 kW oppure impianti a megawatt (MCS) che consentiranno il “pieno” in tempi brevissimi. L’eActros 600 è predisposto anche per questo tipo di ricarica. Però, c’è una considerazione che si basa sulle statistiche dei trasporti: il 60% dei viaggi a lungo raggio effettuati in Europa avviene su tratte inferiori ai 500 chilometri. In questo modo, per flotte più importanti, il veicolo parte dal piazzale dell’azienda con il 100% di carica, viaggia, fa le consegne che deve fare e poi si appoggia alla sede distaccata dell’azienda per un’ulteriore ricarica e per tornare indietro. In questo modo può coprire distanze di 1000 km senza perdite di tempo.

Il design

Quando l’eActros 600 è apparso in perfetto silenzio davanti a un pubblico incuriosito, ha colpito subito per il design.

Come ha detto Güney Kon, l’uomo che ha realizzato questo veicolo, «la linea è morbida e sensuale, ma senza rinunciare a un’aerodinamica raffinatissima». E poi ha aggiunto: «Dovevamo far sentire la potenza che c’è sotto la carrozzeria e far capire che questo mezzo è capace di grandi performance».

Così, è venuto fuori un muso piatto e liscio senza le griglie che siamo abituati a vedere sugli altri camion, ma sul frontale c’è una scanalatura che indirizza l’aria verso i fianchi, a destra e a sinistra, in modo da favorirne il flusso senza ostacoli, ma anche con l’obiettivo di contribuire al raffreddamento delle batterie.

La potenza

Poi, dobbiamo parlare della potenza di questo eActros, perché è davvero da record. Cominciamo dalle batterie che rappresentano un passo avanti nel mondo dei motori elettrici. Ce ne sono tre pacchi al litio ferro-fosfato con una capacità complessiva di oltre 600 kWh (l’eActros si chiama 600 proprio per questo) e con due motori elettrici abbinati in un assale trattore con i quali si arriva a erogare una potenza in continuo di 400 kW (cioè quasi 550 CV), ma con una potenza di picco che supera i 600 kW, che significa oltre 800 CV. Insomma, salite e discese, strade difficili o carichi importanti non potranno mai mettere in difficoltà il conducente. Il cambio è a 4 velocità e la piena potenza del motore è sempre disponibile, quasi senza interruzione della coppia.

Le batterie

Che hanno di particolare queste batterie al litio ferro fosfato (LFP)?
Secondo gli ingegneri di Mercedes-Benz Trucks, esse consentono di soddisfare gli stessi requisiti di durata del veicolo e dei componenti di un Actros pesante convenzionale. In altre parole, queste nuove batterie promettono di durare fino a 1 milione e 200.000 km nel corso di dieci anni di lavoro senza perdere troppo della loro capacità: se le batterie normali dopo dieci anni scendono di livello fino al 75/80%, quelle LFP si mantengono fin quasi al 90%. E questa è una garanzia sulle prestazioni e le performance del veicolo. Ma c’è di più, perché con la tecnologia LFP le batterie possono essere utilizzate oltre il 95% della capacità installata, offrendo quindi un’autonomia maggiore rispetto alle normali batterie oggi in attività.

La portata

Fin dall’inizio, l’eActros 600 è stato prodotto come trattore con semirimorchio o come motrice con telaio cassonato, offrendo ai clienti numerose altre possibilità di impiego nel trasporto elettrico, per esempio per viaggi regionali lunghi o pesanti. Con il peso di batterie ad alte prestazioni come quelle LFP, si può pensare che il veicolo abbia una tara che riduce il carico utile. Invece l’eActros si può muovere in tutta tranquillità con un peso complessivo combinato fino a 44 tonnellate. E, secondo le leggi europee, utilizzando un semirimorchio standard, questo veicolo ha una portata utile di circa 22 tonnellate.

Gli interni

Gli interni li conosciamo bene, perché sono quelli classici dell’Actros termico, ma qui va sottolineato il Multimedia Cockpit Interactive 2, montato di serie sull’eActros 600. Si tratta di un sistema che informa costantemente il conducente sullo stato di carica delle batterie, sull’autonomia residua e sul consumo energetico attuale e medio. I gestori di flotte possono utilizzare le soluzioni digitali per gestire in modo efficiente la propria flotta attraverso il portale Fleetboard. Però, al momento in cui sarà consegnato, l’eActros 600 sarà dotato anche di un sistema di gestione della carica “su misura”, con il controllo intelligente di tutti i processi tra il mezzo e l’infrastruttura di ricarica. Ci saranno poi un registro con informazioni dettagliate sui tempi di guida, di sosta e sui dati di consumo. Però – al di là dei sistemi di gestione di un camion – bisogna osservare anche quanto sia accogliente la cabina. E da questo punto di vista, vanno sottolineati due vantaggi interessanti.
Primo, i due motori elettrici e il cambio assicurano un grande livello di comfort, perché si marcia in modo fluido, senza nemmeno gli impercettibili scatti del cambio dei camion a gasolio.
Secondo, si viaggia nel più perfetto silenzio e, siccome ci sono – come sempre – le MirrorCam di nuova generazione, non si sente nemmeno il fruscio del vento sugli specchi retrovisori.

Ma conviene?

A questo punto, dobbiamo fare un po’ di conti. Lo sanno tutti che, se un camion a gasolio costa 100, uno elettrico costa 250. Da noi ci sono alcune difficoltà da sistemare. In gran parte dei Paesi d’Europa, ci sono incentivi interessanti, mentre da noi, tutto tace. Inoltre, in Francia e in Germania, l’elettricità ha un prezzo basso e, anzi, si prevede di misurare i pedaggi sulle autostrade in base alle emissioni di CO2. Questo significa che un mezzo elettrico viaggia quasi gratis. Così, l’eActros 600 può risultare davvero più redditizio di un diesel per il trasporto a lungo raggio. Infatti, gli stessi tecnici di Mercedes-Benz Trucks prevedono che in 5 anni o dopo 600.000 chilometri, il mezzo abbia recuperato il divario rispetto al minor costo di un camion diesel. Così i successivi 5 anni potranno portare all’autotrasportatore risparmi interessanti.

Non è l’unica soluzione

Ma il punto più importante è stata la dichiarazione di Karin Radström, CEO di Mercedes-Benz Trucks, che ha guardato il mercato con imparzialità.

«La soluzione elettrica – ha detto infatti – ci pone molti problemi e dunque la soluzione non potrà essere esclusiva. Ci sono molte altre trazioni che possono contribuire a tagliare le emissioni inquinanti, ma questa, insieme all’idrogeno, è quella destinata a durare nel tempo».

È vero? Per il momento sembra proprio di sì e con questo eActros 600 potrebbe rivelarsi una transizione nemmeno troppo scomoda.

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