5 Febbraio 2015 di staff

Dove sta andando la tecnologia dell’assistenza alla guida.

Il Future Truck 2025 Mercedes-Benz, con il suo “Highway Pilot”, è l’evoluzione naturale dei sistemi d’assistenza alla guida.
È una risposta coerente e realistica alle esigenze del driver.
Pur se lo vedremo sul mercato fra 11 anni, se si supereranno le problematiche di cui scriviamo a fine articolo, cerchiamo di capirne le potenzialità e i vantaggi (o gli svantaggi) che porterà con sé.
Sintetizzando, possiamo affermare che il Future Truck 2025 Mercedes-Benz comunica con l’ambiente e viaggia in modo autonomo. Il conducente può dedicarsi ad altro,
perché il veicolo non ha bisogno della guida, almeno in molte situazioni, come negli stancanti e spesso monotoni tragitti di linea.
L’autocarro regola da solo la propria velocità e, con l’ausilio della app di navigazione,
trova autonomamente anche il percorso migliore, mentre spedizioniere, autotrasportatore e destinatario della spedizione vengono costantemente informati in tempo reale sulla
posizione del veicolo, l’andamento del viaggio e l’ora di arrivo prevista.
Ciò vuol dire che diminuirà lo stress di chi guida, non solo perché il suo coinvolgimento nel viaggio sarà meno frequente, ma perché gli orari saranno regolamentati dal sistema informatico.
Il Future Truck 2025 Mercedes-Benz comunica automaticamente e costantemente con l’ambiente che lo circonda senza che il conducente se ne renda conto. Trasmette e riceve. Trasmette agli altri veicoli i propri movimenti e l’andamento del viaggio.
Nello stesso tempo, riceve i segnali relativi ai movimenti degli altri autocarri e degli altri veicoli in generale. Questo dialogo, che avviene in tempo reale consente un’interconnessione che agevola la guida e aiuta il conducente nel traffico.
L’interconnessione, però, non vuol dire dipendenza dagli altri mezzi, perché l’autocarro può viaggiare nella sua corsia di marcia e non dipendere da altri utenti della strada.
Il suo funzionamento si basa sul collegamento in rete e non sul concatenamento con un veicolo pilota.

 

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LA TECNICA
Il punto di partenza tecnologico del FutureTruck 2025 con “Highway Pilot” è l’Actros 1845 Mercedes-Benz.
Il suo motore eroga 330 kW (449 CV) e raggiunge una coppia massima di 2200 Nm.
La trasmissione della forza motrice è affidata al cambio automatizzato di serie, il PowerShift 3 Mercedes a dodici rapporti.
Insomma, ci troviamo di fronte a un veicolo dal profilo aerodinamico, che grazie al suo design, consente un risparmio sui consumi di circa il 5%. In sostanza, il sistema tecnologico controlla ogni angolo possibile e, in maniera intelligente, elabora la guida migliore. Il mezzo rileva gli oggetti e lo spazio libero. La telecamera stereoscopica
riconosce la corsia di marcia.
Il monitoraggio della strada ai lati dell’autocarro è affidato a sensori radar installati sui lati destro e sinistro, a monte dell’asse posteriore della motrice.
I sensori hanno una portata di 60m e coprono un angolo di 170°. I sensori sono interconnessi (multisensor fusion) e forniscono un’immagine completa dell’ambiente circostante.
La fusione dei dati del sensore radar frontale, dei sensori radar laterali e della telecamera frontale è affidata al processore multi-core ad alte prestazioni del computer centrale e permette di tenere “sott’occhio” l’intera area antistante e adiacente l’autocarro.
Per fare un confronto, l’occhio umano dispone di un campo visivo di 150°, ma la zona a fuoco copre soltanto una frazione di tale area.

I DUBBI
Non basta: il mezzo riconosce gli oggetti viventi da quelli inanimati.
Il sistema, infatti, rileva tutti gli oggetti statici e in movimento presenti intorno all’autocarro, in modo da evitare qualunque genere di errori.
Insomma, il processore multi-core del computer centrale fa sì che il Future Truck 2025 Mercedes-Benz controlli l’intera area antistante e adiacente.
In questo modo, il sistema “Highway Pilot” è perfettamente integrato dalla connessione V2V e V2I che permettono di avere costantemente informazioni sull’ambiente circostante con un CAM (Corporate Awareness Messa- ge).
Proprio questa permette di comprendere posizione, direzione e velocità di marcia, eventuali accelerazioni e frenate e l’angolo delle curve da affrontare.
Il V2I consente all’autocarro, se preceduto da un altro veicolo, di regolare in automatico e mantenere, nel rispetto del limite di velocità, la distanza di sicurezza impostata.
Quindi non ci saranno pericoli quando il conducente si troverà davanti ad una vettura proveniente dalla corsia di sorpasso.
In poche parole, la distanza di sicurezza è sempre garantita.

LA PROFESSIONE
Cambierà la professione del camionista!
Se cambierà il suo mezzo, inevitabilmente cambierà la sua professione.
Mercedes afferma che l’autista del futuro sarà un manager dei trasporti.
L’autista sarà sempre fondamentale, perché la guida autonoma sarà possibile in alcuni casi, ma non in tutti.
Il driver potrà comunicare comodamente con altre persone durante la marcia, prendere appuntamenti, raccogliere informazioni sulla situazione del traffico o sui punti di carico e scarico o ancora sbrigare faccende private.
Avrà modo di connettersi con gli altri e quindi avrà tempo per il suo benessere intellettuale.
La Mercedes nei suoi comunicati tende a sottolineare:
“In futuro soprattutto gli imprenditori ambulanti potranno svolgere comodamente il lavoro d’ufficio durante i trasferimenti, senza dover più lavorare la sera o nei weekend o delegare altri collaboratori.

SICUREZZA DEL SISTEMA
Viene da chiedersi se il sistema è a prova di sicurezza.
I messaggi riescono ad avere un tasso di precisione significativo?
La portata dei messaggi trasmessi in continuo copre un raggio di 500 m.
In questo modo i veicoli si informano reciprocamente sui loro movimenti e possono reagire subito in modo previdente, ad esempio di fronte a un veicolo che si immette in autostrada o quando, a poca distanza, si profila una coda.
Ogni messaggio è certificato per evitare usi impropri. A questa distanza, la trasmissione funziona anche in condizioni meteorologiche avverse. Ovviamente, è lecito chiedersi che cosa avviene in caso di frenata di emergenza. Come si adeguono i messaggi al sistema? All’occorrenza, ai messaggi trasmessi in continuo, si sovrappongono le notifiche DEN (Decentralized Environmental Notification) che mettono in guardia da eventi particolari, come una frenata d’emergenza oppure l’accensione dell’impianto luci di emergenza o dei fari fendinebbia.

HIGHWAY PILOT
Le parole magiche sono connettività e collegamento in rete. Il sistema “Highway Pilot” può rimanere sempre acceso. In futuro chiudere i conti dell’ultimo ordine di trasporto o
compilare la dichiarazione IVA mensile mentre si è in viaggio non sarà più una fantasia, ma la realtà.”
Sicuramente questo renderà più appetibile la professione, potrà migliore la qualità di vita di chi guida e permetterà una notevole diminuzione di incidenti provocati da comportamenti errati.
L’ing. Klaus Ruff afferma: “La guida autonoma modifica per forza di cose anche l’immagine professionale del camionista. L’autista ha tempo anche per occupazioni diverse dal guidare l’autocarro: lavoro d’ufficio, interazione sociale, momenti in cui può rilassarsi.
Chi si chiede quale risparmio comporti il sistema, Mercedes risponde:
“ La velocità media di trasporto sale semplicemente grazie alla maggiore scorrevolezza
del traffico e senza dover aumentare la velocità massima. Un traffico omogeneo fa quindi risparmiare anche carburante. E questo è un vantaggio per tutti gli operatori del settore che vanno dalle aziende di trasporto merci fino ai loro autisti e che comprendono anche spedizionieri e destinatari delle spedizioni”.

LE CONSEGUENZE
La guida autonoma rende il lavoro del camionista più vario, meno faticoso e può contribuire quindi a rendere più attraente il mestiere di autista di linea.
Il futuro ci dirà se questo potrà risolvere il problema dell’attuale carenza di autisti”.
Mancano ancora 11 anni di esperimenti per il perfezionamento del sistema tecnologico, ma anche per cambiare certe leggi, perché altri- menti sarebbe impossibile far diventare operativo nella realtà il Future Truck e tutti i simili che nasceranno in avvenire.
Servono riforme legislative importanti per adeguare l’attuale quadro normativo a questa nuova dimensione di guida, visto che la “Convenzione sulla circolazione stradale di Vienna” del 1968 recita: “Ogni conducente deve avere costantemente il controllo del proprio veicolo”.
Un altro problema da risolvere sarà quello della sicurezza dei dati, che dovrà essere
garantita a livello tecnico e giuridico. Non mancano i problemi relativi ad alcuni aspetti del codice stradale. Di chi sarà la responsabilità in caso di violazione delle norme di circolazione o in caso di incidente? D’altronde, pensare che difficoltà di questo genere possano sparire è pura utopia.
Bisognerà riflettere poi su come regolamentare la nuova forma di guida pensata da
Mercedes. Come funzioneranno le assicurazioni?
Ci sarà da prendere in considerazione anche la responsabilità del produttore?
Inoltre, dovranno essere ridefiniti anche i problemi “sindacali”. Bisognerà riscrivere modelli lavorativi aggiornati per la nuova figura professionale?
Adesso la regolamentazione dei tempi di guida e di riposo è molto rigida, dopo rimarrà tale o andranno immaginate nuove regole?
Se la tecnologia è pronta, lo sono meno le leggi e su queste sono già state aperte le prime discussioni che, ci auguriamo, si concluderanno al sistema prima del 2025.

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