Un conto però è parlare della logistica dei trasporti a temperatura controllata e un conto è parlare delle cose concrete, dei trailer che si agganciano al trattore, che si toccano con le mani e che propongono nuove tecnologie per un trasporto sicuro, sempre alla temperatura giusta.
Ecco cosa afferma Ismaele Iaconi, Commercial Marketing Director di Lamberet Italia.
UOMINI PREPARATI
«Dietro queste macchine sofisticate che sono i rimorchi e i semirimorchi Lamberet – ci spiega Iaconi – ci devono essere uomini che le sappiano usare. Per questo, al momento della consegna del veicolo, spieghiamo sempre tutti i dettagli dei nostri prodotti. Magari, per i trasportatori che hanno già una certa esperienza, facciamo un giro di controllo del veicolo e poi consegniamo. Ma per chi si accosta per la prima volta a un nostro trainato, cerchiamo di essere più esaurienti possibile!». Anche perché le grandi flotte sono spesso in grado di controllare le temperature dei loro refrigerati, ma molte piccole aziende devono lavorare con il massimo scrupolo per garantire merci sicure ai loro clienti.
SENSIBILITÀ GREEN
D’altronde, il mondo del freddo propone applicazioni in continua evoluzione e – come dice ancora Iaconi – «in questo momento è cresciuta la sensibilità per i trasporti green. E noi abbiamo sviluppato tecnologie molto attente all’ambiente. I nostri semirimorchi, alimentati da un motore elettrico a emissioni zero, consentono al trattore di viaggiare senza dover alimentare anche il frigo del semirimorchio, consentendo così notevoli risparmi sui consumi (e quindi anche sulle emissioni)».
TECNOLOGIA BLUEEZE
Iaconi spiega ancora: «C’è anche la possibilità di refrigerare il vano di carico con l’azoto liquido Air Liquide. La nostra tecnologia Blueeze prevede un serbatoio coibentato simile a quello dei camion LNG che contiene invece l’azoto liquido a -195 °C. L’azoto passa in uno scambiatore che raffredda le serpentine. In questo modo, l’azoto non entra mai in contatto con l’interno e garantisce così un funzionamento in totale sicurezza. Ovviamente, però, questo sistema viene integrato da pannelli isolanti in materiale composito che impediscono la dispersione del freddo. E questo significa che più il semirimorchio rimane a bassa temperatura e meno bisogna produrre il freddo. Quindi, ancora una volta, si risparmia carburante. E per di più si riduce il peso a bordo».
UN INVESTIMENTO
«Certo – continua Iaconi – queste tecnologie costano, ma noi lo consideriamo come un investimento, perché prima di tutto, noi utilizziamo materiali di qualità top. I nostri isolanti sono a base di poliuretano che, a contatto con l’aria, si degrada. Per cui li lavoriamo immediatamente, in modo che il vano di carico sia sempre perfetto e possa mantenere il freddo il più a lungo possibile. Ma non basta, perché questa tecnologia riduce sempre di più i costi del carburante. Così, alla fine, si spende un po’ all’inizio, ma a lungo andare si risparmia. Anche perché i nostri prodotti durano di più. Insomma, lo sanno tutti, i nostri sono prodotti di fascia alta e noi giochiamo solo in Serie A».