Fioccano i controlli, fioccano le multe, ma si ha comunque la sensazione che i cattivi (quelli veri) ne escano sempre senza troppi danni. In questo caso, i “cattivi” sono i camion con targa straniera che fanno cabotaggio illegale da noi, infischiandosene delle nostre leggi e anche del nostro autotrasporto. Secondo dati della Polizia Stradale, nel 2018 sono stati effettuati 40.608 controlli su mezzi pesanti, ma solo il 16% hanno riguardato camionisti stranieri. E il punto è qui.
Si dice che dobbiamo scoraggiare il dumping sociale dei trasportatori dell’Est che fanno concorrenza sleale agli italiani, che viaggiano con camion irregolari, con tachigrafi taroccati e che, al volante di mezzi vecchi e sgangherati, mettono in pericolo il traffico sulle nostre strade. Per scoraggiare questa pratica che danneggia il nostro autotrasporto, ma anche quello di Francia, Spagna, Germania ecc., in Europa si discute molto, ma non si prendono grandi provvedimenti. Ogni tanto, qualche Paese che tiene al proprio autotrasporto più di quanto ci teniamo noi, approva una legge in cui – per esempio – si vieta il riposo lungo in cabina, ma a quanto sembra non è sufficiente.
Il problema sono i camion con targa straniera
Allora cosa si può fare?
La risposta sembra facile: si potrebbero incentivare i controlli della Stradale proprio sui camion con targa straniera, cercando di fermare quelli meno allineati alle nostre norme di sicurezza. Si potrebbe verificare se l’autista ha bevuto, ha guidato troppo, è in regola con le ore e poi si potrebbero controllare le condizioni del mezzo. Non è un’idea per aggredire i camionisti dell’Est (che sono lavoratori come gli altri), ma un modo per garantire la sicurezza sulle nostre strade. In questo modo, però, potremmo tener fuori dal mercato autotrasportatori troppo disinvolti, che lavorano a prezzi bassi, Basterebbe poco. Invece che il 16% dei controlli, se ne potrebbero fare un po’ di più. E sarebbe un inizio che una volta tanto aiuterebbe davvero i camionisti che viaggiano in regola. mettendo in crisi le aziende italiane.