Si chiama Pendulum – Merci e persone in movimento, la mostra alla Fondazione MAST di Bologna, in cui 65 fotografi raccontano le nostre vite sempre in corsa

23 Novembre 2018 di redazione

Il Mondo è come un pendolo

Si chiama Pendulum – Merci e persone in movimento, la mostra alla Fondazione MAST di Bologna, in cui 65 fotografi raccontano le nostre vite sempre in corsa.  Non c’è niente da fare, il trasporto su gomma e su ferro è affascinante e ha colpito il cuore (e l’obbiettivo) di molti fotografi. Così, in questi giorni, la Fondazione MAST di Bologna ha esposto una selezione di opere dalla propria collezione di fotografie e immagini in movimento sul tema “industria e lavoro”. Sono oltre 250 immagini storiche e contemporanee di 65 artisti di tutto il mondo che mostrano la genialità e l’energia che negli ultimi due secoli hanno spinto gli uomini a progettare mezzi e infrastrutture per muovere merci e persone.

Il Mondo è come un pendolo, senza fermarsi mai

La mostra si chiama Pendulum e, forse, proprio questo titolo ci è sembrato uno splendido riassunto della vita di un camionista, che va avanti e indietro, proprio come un pendolo, senza fermarsi mai: una specie di condanna e di destino, cui un autista o un padroncino si sottopongono mossi solo da una passione, appunto, inarrestabile. Il tema, insomma, è quello della velocità che caratterizza l’attuale società globale (chiedere agli autisti dei corrieri che fanno le consegne urbane e che devono correre per contratto).

Il Mondo è come un pendolo: sempre più in fretta

Il pendolo è anche un simbolo valido per i traffici in genere, per quel perenne vai  e vieni di merci scambiate con altre merci, con denaro, con promesse. È un po’ come se tutto il mondo andasse di corsa. Urs Stahel, l’organizzatore della mostra, spiega: «Da decenni continuiamo ad aumentare il ritmo e la velocità delle nostre vite. La crescente accelerazione dei processi economici e sociali è iniziata ai primordi della rivoluzione industriale fino a toccare oggi livelli vertiginosi». E le nostre vite sono tutte racchiuse in questo “vado e torno” sull’autostrada, negli intervalli del pendolo, in quelle brevi pause in cui si svolge la vita di un camionista, che vive, mette su famiglia, sogna, piange e ride e continua ad andare senza fermarsi mai. Poi, tutto il resto è movimento: il movimento di un pendolo.

Il Mondo è come un pendolo: chi siamo e dove andiamo 

Intendiamoci, i 65 fotografi che hanno raccontato per immagini questo pendolo, non hanno parlato solo di camion, ma anche di pendolari, stipati sui treni del mattino e della sera, di immigrati (i nostri, quando andavamo in Svizzera), di locomotive a vapore (alcuni fotografi sono contemporanei, ma ce ne sono altri che appartengono alla storia), e poi hanno raccontato il movimento delle merci, gli stabilimenti della Renault (sono foto del famosissimo Robert Doisneau) o le auto da corsa (con immagini di Ugo Mulas, un altro fotografo strafamoso). Si tratta di scatti sensazionali che ci offrono una realtà colta con un’occhiata e che si può apprezzare con un’altra occhiata. Per questo vale la pena di fare un salto alla Fondazione MAST, perché ci consente di guardare la nostra vita messa in cornice, riassunta in un solo fotogramma e che può essere apprezzata con un solo, rapidissimo sguardo. È una sintesi istantanea che ci può aiutare a capire chi siamo e dove stiamo andando!

Immagine in evidenza VITE SULLA STRADA
Karlsson Rixon è una grande fotografa svedese che, forse perché viene dalla patria di Scania e Volvo, ha realizzato un gran numero di ritratti di camionisti. In questa foto-mosaico, troviamo un riassunto di tante vite “sulla strada”.

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