Le gru dotate del sistema Fassi SHT (Smart Hybrid Technology) sono alimentate da batterie
al litio ricaricabili anche dal motore del camion, durante gli spostamenti.

8 Luglio 2022 di redazione

Camion e furgoni diventano elettrici e perfino moto, navi e aeroplani si adeguano alle nuove necessità ecosostenibili. E questa tendenza green non poteva non coinvolgere gli equipaggiamenti, comprese le gru articolate. Non stupisce quindi che Fassi, leader riconosciuto del settore, abbia svelato all’ultimo Salone Gis di Piacenza il suo sistema SHT, Smart Hybrid Technology, che rende le gru elettriche e che si può applicare su la quasi totalità dei modelli di gru esistenti, perché non richiede modifiche meccaniche alle gru tradizionali. Per esempio, in occasione del debutto piacentino, il costruttore bergamasco lo ha applicato al modello Fassi F345RB.2.26 L214.

SICURO E FLESSIBILE – Punto di forza del sistema SHT è la sua estrema flessibilità, anche nella ricarica, che può avvenire in due diversi modi: tramite il collegamento alla rete elettrica oppure usando l’energia del motore del camion su cui è montata, il tutto grazie a un generatore azionato dalla presa di forza (che in ogni caso può essere disinserita). Nel primo caso, ossia se la ricarica avviene con presa di corrente e tensione di 220 V monofase da 16A, il tempo totale di ricarica è di sedici ore, ma in realtà la ricarica durante la marcia impedisce lo scarico totale delle batterie, riducendo il tempo di ricarica totale a non più di quattro-cinque ore. Inoltre, quando si opera all’interno o nelle vicinanze di un edificio, si può usare la gru escludendo le batterie, collegandola direttamente a una presa elettrica. Importante anche il versante sicurezza: il sistema opera a basso voltaggio (48V-51V) e quindi non richiede una particolare formazione degli operatori, come sarebbe invece necessario con voltaggi più elevati. Per quello che riguarda le specifiche tecniche, Fassi garantisce la piena operatività fino a -20 °C, mentre il peso totale del sistema è di 550 kg. Da notare anche che le prime due gru dotate di questo nuovo sistema sono già state consegnate, a Oslo, in Norvegia. Segno indiscutibile di un interesse globale per queste nuove soluzioni all’insegna della sostenibilità ambientale.

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