La nostra rete autostradale è piena di punti a un passo dal blocco totale. Occorrono nuove opere. E occorrono subito!

14 Settembre 2023 di Redazione

In Liguria, vicino a Genova, ma anche a Bologna e a Firenze, la nostra rete autostradale è piena di punti a un passo dal blocco totale. Occorrono nuove opere. E occorrono subito!

L’allarme è scattato nel weekend tra il 2 e il 4 giugno sulla A10, Genova – Ventimiglia. Si sa (e lo abbiamo raccontato spesso) che in Liguria la circolazione di auto e mezzi pesanti è fortemente penalizzata da ingorghi e lunghe code, ma questa volta si è trattato di un’emergenza davvero allarmante: tra Borghetto e Savona in direzione Italia, le file erano di 22 km e su tutta l’Autostrada dei Fiori il 4 giugno si è arrivati fino a 24 km. Scene apocalittiche e di disperazione che però rappresentano qualcosa in più, un segnale d’allarme che oggi ASPI Autostrade per l’Italia ha messo in evidenza diffondendo alcuni dati sul traffico e indicando i casi più preoccupanti.

Intorno a Bologna ci sono ingorghi che bloccano la circolazione; alcuni tratti che si percorrevano in un’ora, adesso richiedono dalle 4 alle 6 ore.

Traffico in aumento

Ne ha parlato anche il Sole 24 Ore, secondo cui la rete è satura, cioè ci sono troppe auto e troppi mezzi pesanti sullo stesso percorso. D’altronde il traffico è aumentato: sulla rete ASPI (3000 km, cioè il 50% delle autostrade italiane), nei primi 5 mesi del 2023, i volumi sono aumentati rispetto al 2019 (pre-pandemia). Si tratta di aumenti limitati, l’1% per le auto e circa il 2% per i mezzi pesanti, che però – nei periodi festivi, d’estate o in periodi particolari – possono arrivare a picchi del 7%.

Anche sulla A22 il traffico è così intenso che è stato necessario chiudere i cantieri (almeno quelli diurni) per tenere liberi entrambi i sensi di marcia. Questa scelta è venuta in seguito all’accordo siglato da Trentino-Alto Adige e Tirolo, per risolvere il problema nato dalle limitazioni unilaterali del Tirolo, che penalizzano i trasportatori italiani e che creano grandi code al Brennero.

I punti neri

Sempre secondo ASPI (che parla solo delle sue zone di competenza) ci sono 3 punti nevralgici che promettono ulteriori problemi.

• Prima di tutto le due autostrade liguri, la A7 e la A10, dove nelle ore di punta il traffico è sempre fermo. Sulla Genova – Savona, per esempio, ci sono tempi di percorrenza superiori di 7/10 volte rispetto allo standard. Per capirci, se in assenza di traffico si riesce a percorrere un certo tratto in un’ora, nelle ore di punta si impiegano da un minimo di 7 a un massimo di 10 ore.

• C’è poi il problema della A14, in corrispondenza del nodo di Bologna che, nei momenti peggiori, ha tempi di percorrenza dalle 4 alle 6 volte superiori agli standard.

• ASPI segnala anche la A11 Firenze – Pistoia, in cui il traffico rallenta la marcia dalle 7 alle 8 volte rispetto agli standard.

Per rendere meno convulsa la circolazione sulla A7 e la A10, l’unica soluzione sembra quella della Gronda, che è però costosa e difficile da realizzare.

I lavori da fare

Per questo si sente il bisogno di opere nuove che alleggeriscano il traffico. Per esempio, la Gronda, che non sarebbe un’opera lunga (solo 65 km), ma la zona è tutta montagne e il tracciato prevede 50 km di gallerie (23) più 13 nuovi viadotti e l’ampliamento di altri 11 già esistenti. Si tratta insomma di un’opera complessa e costosissima. Ci sono poi i lavori per il Passante di Bologna, che saranno molto impegnativi. Ma cantieri così importanti e che richiedono tempi lunghi spaventano ancora di più automobilisti e trasportatori, perché promettono altri ingorghi e altri stop del traffico. In poche parole, siamo a un passo dal collasso (lo dice il Sole 24 Ore) e, per uscirne, le soluzioni porteranno altre attese e altri ingorghi. Forse, pensano alcuni camionisti che su quelle strade passano tutti i giorni, ci si poteva pensare un po’ prima…

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