Di fronte a un mondo che si muove con grande velocità, è difficile trovare punti di riferimento stabili e così ci si comincia a sentire spiazzati, smarriti e, in alcuni casi, perfino spaventati

31 Ottobre 2018 di redazione

Un senso di disorientamento

Un editoriale a cura della Redazione di Professione Camionista

Sulla nostra pagina Facebook abbiamo raccontato alcune novità presentate allo IAA di Hannover, una delle fiere per veicoli commerciali (leggeri e pesanti) più importanti del mondo, ma i commenti che abbiamo ricevuto ci hanno sorpreso. Di fronte a un Actros senza specchietti, che consuma meno e ha una sessantina di brevetti preziosi, qualcuno ha risposto: «Una cagata pazzesca!». Com’è possibile? Perché un camion con tanta tecnologia e realizzato con tanta attenzione per l’autista dev’essere visto con sospetto?

Ci sentiamo a disagio

Se è una questione di gusti, niente da eccepire, ma un dubbio rimane: non sarà che molti dei pareri negativi nascono da un pregiudizio? E non sarà che, sotto questo pregiudizio, si nasconde un senso di disorientamento? Certamente non è così per tutti, ma in molti casi la corsa vertiginosa delle tecnologie ci fa sentire a disagio. Tutto si muove a gran velocità, spesso studiamo le novità con la certezza che saranno superate prima che ce ne siamo impratichiti e questo genera una grande insicurezza. Il mondo cambia e noi abbiamo la sensazione di non riuscire a stargli dietro. Ma da dove viene questo disagio? Dal rapidissimo sgretolarsi delle certezze di ciascuno di noi (camionisti, avvocati, operai o impiegati non importa). Di fronte a un mondo che si muove con grande velocità, è difficile trovare punti di riferimento stabili e così ci si comincia a sentire spiazzati, smarriti e, in alcuni casi, perfino spaventati. Perché la domanda (legittima!) che viene in mente è: «Che sarà di me? E che succederà ai miei figli?». Così, in quest’epoca di incertezza, ci si attacca perfino a uno specchio retrovisore, che prima c’era e adesso non c’è più. Ma poi, basta mettersi al volante per scoprire che certi cambiamenti sono il sale della vita e che basta abituarsi un po’, per scoprire che il mondo – anche se ormai è difficile da capire – può anche essere migliore!

 

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