Si accende il dibattitto sulle "Zone 30" nelle città italiane. Azione Ncc: "Sicurezza è priorità, ma sbagliato riempire le città di queste zone"

2 Febbraio 2024 di Redazione

“Il problema è il mancato rispetto delle regole, un far west tutto italiano. La sicurezza è una priorità, siamo i primi a dirlo. Tuttavia non ha senso riempire le città di zona 30, si possono fare solo in alcune aree precise”.

A dirlo è Azione Ncc, l’associazione di noleggi con conducente, in merito al dibattito sulle zone 30 km/h nelle città italiane. 

“In molti dicono che istituendo queste zone si riducono gli incidenti, ma in realtà gli incidenti sono dovuti al fatto che molti non rispettano le regole: tra passaggi con semafori rossi, problemi sulle strisce pedonali, mancate precedenze, l’Italia a volte sembra il far west. Quindi la prima cosa da fare è far rispettare le regole del codice della strada e fare anche un’opera di sensibilizzazione pubblica. Non sarà la differenza di velocità tra 30 e 50 km/h a cambiare il volto della mobilità in Italia. C’è anche da considerare un aspetto legato alla tecnologia. Le auto di oggi sono molto più sicure rispetto a quelle di anni fa: frenano prima e meglio. Ma si torna al problema: se non dai una precedenza, se non vedi un pedone sulle strisce, se sorpassi dove non puoi farlo, metti in pericolo gli altri e te stesso. Per guidare bisogna usare gli occhi e la testa: fare a meno di uno dei due può provocare conseguenze tragiche”.

Affermano gli NCC.

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