I giovani stanno scappando dalla guida, cosa aspettiamo a salvare il nostro lavoro? 

25 Giugno 2022 di redazione

Vita da camionista: i giovani scappano dal lavoro di autotrasportatore 

Cosa sta succedendo nel mondo dei trasporti? Questa è la domanda che più spesso si sente fare, a causa anche delle nuove normative europee;  disposizioni anti cabotaggio, distacco internazionale, riposo in cabina… l’Europa dell’autotrasporto cerca di darsi nuove regole e più tutele per i camionisti, ma in realtà gli unici paesi che vengono avvantaggiati da una simile normativa sono i paesi dell’est, mentre l’Italia rischia di rimetterci solamente. E difatti oramai, in Europa, per quello che riguarda l’autotrasporto ci sono due partiti. Da una parte sono schierati i Paesi dell’Est, Polonia e Bulgaria in testa, che si mettono di traverso ogni volta che si prova a dare nuove regole al settore e più tutele ai camionisti. Dall’altra, ci sono Paesi come Francia, Germania, Olanda, Belgio e Italia che cercano di difendere il proprio autotrasporto.

Vita da camionista: un settore in continuo invecchiamento 

Una situazione assai complicata resa ancora più spinosa dal fatto che in dieci anni il nostro autotrasporto ha perso un miliardo e mezzo di fatturato e il 41% delle merci, mentre in Polonia il volume dei trasporti è cresciuto del 53%. Cioè, quello che prima portavamo noi, adesso lo portano i polacchi…
Ma non è tutto, il lavoro del camionista è faticoso, lo sanno tutti, ma nel corso degli anni la fatica è cambiata. Una volta ci volevano buoni muscoli, perché non c’era il servosterzo e non c’erano nemmeno i muletti per caricare o scaricare. Adesso, rispetto ai vecchi camion, gli autisti guidano fantastiche astronavi, eppure il loro lavoro si è fatto ancora più pesante. Perché è arrivato lo stress, che forse non stanca i muscoli, ma certamente succhia l’anima.
Ed è per questo motivo che, secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti oggi solo in Italia sono attive 1,17 milioni di CQC, che corrispondono a 1,17 milioni di autisti in attività nel trasporto merci e persone.  Orbene, di questi 1,17 milioni, il 45,8% ha più di 50 anni e solo il 18,1% ha meno di 40 anni.  L’analisi, se condotta sui titolari di patente C, fornisce un quadro ancora peggiore: su 1,2 milioni di autisti, il 60% ha un’età superiore ai 50 anni. Per i padroncini  non cambia: Infocameresi stima che il 66% di loro ha un’età compresa tra i 50 e i 90 anni.
Il risultato di questo invecchiamento del settore è che, secondo i dati dell’Inail, le denunce di malattie professionali sono cresciute del 34,4% negli ultimi 5 anni.

I giovani stanno scappando dalla guida, cosa aspettiamo a salvare il nostro lavoro? 

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