Stile australiano ... Tecnologia spagnola
Lo stile è australiano ma la tecnologia spagnola
Sono iniziati in Spagna i test su strada e a pieno carico per verificare l’efficienza di una nuova generazione di mega trailer da 31,70 metri, prodotti dalla SEAT e spinti da Scania.
I mega trailer convengono: con meno viaggi si trasporta di più, migliorando il rapporto costi/benefici, e in questo settore è all’avanguardia un attore inaspettato: la SEAT.
Seat 70 tonnellate
La Casa automobilistica spagnola, con il Gruppo Sesé, partner per la logistica, già due anni fa aveva lanciato i primi mega trailer spagnoli, da 25,25 m per carichi fino a 60 ton. Adesso però parliamo di un duo trailer, cioè un doppio trailer, per una lunghezza totale di 31,70 m e un carico fino a 70 ton. Come nei primi mega trailer, anche questi sono spinti da un trattore Scania, solo che prima bastava un “semplice” R 450, mentre per questi nuovi test ci si è affidati a dei poderosi R 580.
A pieno carico
I camion coinvolti nella sperimentazione viaggiano a pieno carico, trasportando componenti per automobili, dalla città di Saragozza fino al quartier generale SEAT a Martorell, nel nord della Spagna. I primi risultati indicano il 20% di emissioni di CO2 in meno per viaggio e una riduzione dei costi complessivi di circa il 25% rispetto alle configurazioni abitualmente in uso. Inoltre questi trailer porterebbero automaticamente, a parità di merci trasportate, a una riduzione sia nel numero dei viaggi che nel numero dei camion in movimento, con vantaggi anche per la circolazione in generale.
La notizia ha suscitato grande curiosità anche dall’altra parte del mondo. Nel Paese dei canguri, per esempio, la stampa specializzata ne ha parlato come di un concept “aussi style”, cioè in “stile australiano”. Una definizione lusinghiera per gli ingegneri SEAT, considerando che viene dalla nazione che ha inventato i lunghissimi e affascinanti road train. Ma in Italia nessuno si è accorto di niente e rimangono i soliti 16 metri e 50 come misura massima per un semirimorchio. Di questo, però, parleremo un’altra volta.
