26 Marzo 2021 di Alessandro Bottero

Rispetto al CNG o Gas Naturale Compresso, andando a comprimere il gas metano si ha una riduzione del volume e della percentuale di acqua contenuta nel gas, e una volta “rigassificato” si ottiene un prodotto più puro e dalla migliore resa energetica. 

Tra il 2014 e il 2015 sono stati aperti i primi due punti di rifornimento LNG diventati già 20 nel 2017. In particolare, il primo distributore pubblico aperto h24 in self-service è stato quello in Valtellina, mentre il primo nel Sud Italia risale al 2018 e si trova nell’area di servizio Baronissi-est (SA) ubicata sul raccordo Salerno-

Avellino. A oggi in Italia ci sono 84 impianti di distribuzione di LNG per autotrazione (fonte Federmetano), di cui uno a bioLNG gestito v dalla Vulcangas e situato a Rimini in via Emilia 191, mentre in Europa sono 276 le stazioni LNG operative e molte altre sono in arrivo. Per rifornirsi in sicurezza presso un impianto è necessario innanzitutto indossare una tuta, guanti e maschera protettiva (data la bassa temperatura del metano liquido in caso di perdite si rischiano ustioni), poi aprire la valvola di sfogo per i gas in eccesso nel serbatoio del camion, pulire con aria compressa entrambi i bocchettoni (lato camion e lato distributore) e collegare un cavo di terra al serbatoio. In caso di pressione alta bisogna collegare anche la valvola Vent. 

E I TEMPI? 

Per quanto riguarda i tempi di rifornimento restano comparabili a quelli del gasolio perché occorrono circa 12 minuti per caricare 300 kg di metano liquido, ovvero circa 25 kg al minuto. I serbatoi criogenici montati sugli Iveco NP consentono di stoccare 540 litri di metano liquefatto alla temperatura di -125 °C con una pressione di 9 bar. In generale il materiale usato per il mantello esterno dei serbatoi di LNG è costituito da acciaio inossidabile austenitico (acciaio comune con un alto tenore di Nichel) per assicurare l’integrità del sistema d’isolamento termico, fondamentale per la conservazione della temperatura del carburante nel tempo. Mentre la lega d’acciaio scelta per il serbatoio interno deve assicurare la resistenza alla sollecitazione “a fatica” prevedibile durante l’esercizio.

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