Renault Trucks, impegnata da anni nella transizione energetica e nell’economia circolare, aveva raggiunto un traguardo storico: l’omologazione in Francia del primo autocarro elettrico convertito da motore termico.
Il protagonista era stato un Renault Trucks D da 12 tonnellate, trasformato in versione a batteria e concesso in leasing a Extime, società che gestiva i duty-free dell’aeroporto di Parigi, grazie alla collaborazione con Clovis Grand Paris, partner di Renault Trucks per il leasing.
Renault Trucks, un processo di conversione lungo e complesso

Il progetto, avviato nel 2023 con il supporto tecnico di Novumtech e con il contributo finanziario dell’Ademe, aveva richiesto due anni di lavoro. Dopo la conversione meccanica, il veicolo era stato sottoposto a una serie di rigorosi test presso l’UTAC, organismo francese di omologazione tecnica accreditato ISO 17025. Completata la fase sperimentale, Renault Trucks aveva presentato alla DREAL Auvergne Rhone-Alpes tutta la documentazione necessaria, comprensiva dei rapporti dei collaudi. Il 20 novembre 2024 era arrivata la certificazione ufficiale, che aveva reso Renault Trucks il primo costruttore di veicoli pesanti ad avere ottenuto l’omologazione stradale per un mezzo convertito in Francia.
Un laboratorio per la mobilità sostenibile

Il camion elettrico, con autonomia di 250 km, era stato destinato a collegare i magazzini Extime all’aeroporto di Parigi, risultando ideale per missioni logistiche di medio raggio. Renault Trucks aveva considerato questo progetto un banco di prova per valutare la sostenibilità economica e operativa della conversione, oltre ai benefici ambientali legati alla riduzione delle emissioni.
Secondo le stime, un autocarro elettrico convertito avrebbe potuto costare fino al 15% in meno rispetto a un modello elettrico nuovo, aprendo prospettive interessanti per le aziende orientate alla decarbonizzazione senza affrontare investimenti eccessivi.
Laurent Colpier, Vicepresidente Used Trucks e Logistica Urbana di Renault Trucks, aveva sottolineato come l’iniziativa rappresentasse un passo fondamentale verso un modello di economia circolare in grado di coniugare risparmio, efficienza e rispetto dell’ambiente.
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