22 Marzo 2021 di Alessandro Bottero

Prosegue la chiacchierata con Paolo Staracepresidente della sezione Veicoli Industriali di UNRAE, sull’andamento del mercato 2020.

Non sarà semplice uscire dalle sabbie mobili neppure per i veicoli da lavoro. Occorrerà ancora del tempo per riportare il mercato a valori accettabili.

NON TUTTI GLI INCENTIVI SONO ANDATI ESAURITI

“A questo proposito piuttosto – sottolinea Starace – varrebbe la pena riflettere con attenzione sulla rapidità con la qualesi sono esaurite le risorse messe a disposizione per le diverse categorie di veicoli ammessi a contributo. Le domande diprenotazione dovevano essere inviate a partire dalle ore 10:00 del 1° ottobre scorso e fino alle ore 8:00 del 16 novembre.Ebbene, solo la categoria dei veicoli con motorizzazione Euro VI, da acquistare contro radiazione per rottamazione, ha esaurito la disponibilità relativa di risorse, in meno di 5 ore dopo l’apertura dei termini, mentre alla chiusura dei medesimi, quindici giorni dopo, nessun’altra categoria aveva impegnato per intero le proprie risorse”.

IL RINNOVO DEL PARCO PROCEDE LENTAMENTE

“Queste sono indicazioni chiare e significative che provengono dal mercato reale – conclude Starace – e ci dicono con nitidezza dove si indirizza oggi la scelta dell’autotrasporto rispetto al rinnovo del parco, stante l’attuale struttura dell’offerta e disponibilità di veicoli industriali in commercio. Un rinnovo che procede seppur nella direzione auspicata, ma non con la velocità necessaria. Con un’anzianità del parco circolante italiano che nel segmento >16 ton raggiunge i 12 anni e l’assenza sul mercato di alternative economicamente percorribili, non possiamo far altro che ricordare al decisore politico che gli attuali veicoli Euro VI rimangono la scelta obbligata. Considerata la mole di investimenti fatti dall’industria dell’automotive per aggiornare i propri prodotti anche oltre le richieste normative ambientali e di sicurezza, possiamo inoltre affermare che non sono certo i veicoli di ultima generazione quelli che mancano. Manca piuttosto una politica lungimirante che guardi all’oggi sostenendo in maniera vigorosa il rinnovo del parco circolante obsoleto e che, coerentemente con gli obiettivi Europei di lungo termine, sostenga la transizione tecnologica del comparto attraverso piani pluriennali di sviluppo del trasporto e della logistica certi, contestualizzati e garantiti, al fine d’incrementare e difendere la competitività delle aziende di autotrasporto italiane in Europa e nel mondo”.

(Parte 01 – Parte 02)

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