Il premier inglese Boris Johnson spinge per una Brexit No Deal, ma i danni di questa scelta potrebbero essere terribili, sia per i trasportatori inglesi, che per quelli europei e quindi anche per noi. 

27 Settembre 2019 di redazione

Il premier inglese Boris Johnson spinge per una Brexit No Deal, ma i danni di questa scelta potrebbero essere terribili, sia per i trasportatori inglesi, che per quelli europei e quindi anche per noi. 

Con la minaccia della Brexit senza accordo, le aziende che lavorano con l’Inghilterra potranno trovarsi in difficoltà. A questo proposito, l’Europa sta studiando il modo di mettere a disposizione il Fondo europeo di solidarietà e il Fondo di adeguamento alla globalizzazione per sostenere le imprese più colpite, ma il tema dei trasporti non può essere risolto  da fondi di solidarietà, perché si tratta di un problema di enorme portata… Da uno studio del Chartered Institute of Procurement & Supply viene fuori che le aziende di logistica temono un aumento dei controlli alle frontiere. Secondo l’Imperial College di Londra, solo due minuti extra di controlli alle dogane potrebbero triplicare le attese nei porti, portando a code di camion in autostrada lunghe fino a 29 miglia. In queste condizioni, il commercio tra Inghilterra e Paesi europei potrebbe diminuire del 46%. Inoltre, in caso di Brexit “no deal”, salterà il periodo transitorio (stabilito dagli accordi precedenti), che prevedeva di prorogare per un po’ la licenza comunitaria Cemt. Chiariamo: il trasporto internazionale fuori dall’Europa si basa su queste autorizzazioni, che consentono al trasportatore l’ingresso nei Paesi extracomunitari. Queste autorizzazioni sono contingentate, ma il nostro Ministero dei Trasporti ne sta raddoppiando il numero. Sempre a livello di ipotesi, il termine per le richieste dovrebbe scadere entro il 31 ottobre 2019. L’autotrasportatore potrà avere l’autorizzazione solo se dimostra di aver fatto almeno un viaggio al mese nell’ultimo anno in un Paese extra UE o, probabilmente, anche in Inghilterra, ma su questo dettaglio c’è ancora confusione.

Brexit No Deal

Un trasportatore, dunque, dovrà valutare come affrontare le nuove leggi doganali. Sarà un guaio, perché all’inizio, anche gli inglesi dovranno formarsi. All’Eurotunnel (attraverso cui passano in media 5000 camion al giorno) dichiarano però di essere già pronti alla Brexit “no deal” e di poter far passare 20 camion al minuto. Sarà vero? Per il momento, i trasporti tra noi e l’Inghilterra sembrano in pericolo…

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