Giuseppe Fritta, camionista di 24 anni, convertito all'Islam e Ossama Ghafir, marocchino, sono stati trovati in possesso di materiale inneggiante l'Isis

18 Aprile 2019 di redazione

La sezione Antiterrorismo della Digos di Palermo ha proceduto al fermo di due persone, una delle quali residente in Brianza.
Giuseppe Fritta, camionista di 24 anni, convertito all’Islam e Ossama Ghafir, marocchino, sono stati trovati in possesso di materiale inneggiante l’Isis, divulgato anche tramite social network. I due ragazzi approfittavano del tempo libero per esercitarsi nel sabotaggio di mezzi pubblici e nello studio delle tecniche kamikaze. 
Secondo l’accusa, il camionista, “che si faceva chiamare Yusuf si era convertito all’Islam e avrebbe pubblicamente fatto apologia di più delitti in materia di terrorismo, condividendo materiale avente carattere estremista-jihadista e mantenendo i contatti con soggetti, italiani e non, convertiti alla fede islamica noti per il loro livello di radicalizzazione”. L’uomo ha iniziato il proprio processo di radicalizzazione nel 2017 e dopo aver ottenuto l’abilitazione alla guida di mezzi pesanti si è trasferito al  Nord, accrescendo il suo livello di radicalizzazione. 

Arrestato camionista che inneggiava all’Isis 

Secondo gli incartamenti delle indagini, gli uomini hanno “acquisito, anche autonomamente, istruzioni per il compimento di atti di violenza, sabotaggio di servizi pubblici essenziali, anche rivolti contro uno Stato estero, e in particolare addestrandosi all’uso di armi, allenandosi per raggiungere una preparazione fisica e militare idonea a combattere a fianco dei miliziani dell’Isis in Siria o in altre località, entrando in possesso di materiale video contenente istruzioni per la partecipazione a tali combattimenti anche attraverso lo studio di tecniche di guerriglia e materiale relativo ad azioni di martirio con le tecniche dei kamikaze cui si ispirano”. Tutti comportamenti “univocamente finalizzati alla commissione di condotte con finalità di terrorismo per arrecare grave danno a più Paesi, sia mediorientali che europei, e compiute allo scopo di intimidire la popolazione o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di tali Stati”.“

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